Attualità
21 Dicembre 2018
Il rettore: "Siamo noi professori universitari che abbiamo le competenze per selezionare. Il test non ha prodotto miglioramenti"

Unife, record di 8mila matricole. Zauli boccia il quiz per Medicina: “Inadeguato”

di Redazione | 3 min

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Piadine con crudo e scquacquerone e un bello stetoscopio che “mi fanno diventare il medico condotto di questo Ateneo”. Il rettore Giorgio Zauli riceve con il consueto sorriso sulle labbra i doni dei goliardi, nella tradizionale cerimonia d’apertura dell’anno accademico, che per Unife sono, con questo, 628.

Prima degli omaggi a Zauli era toccato l’onere di fare un bilancio sul momento della sua università, che per il 2018 si vede sostanzialmente confermare il “Fondo di funzionamento ordinario, la cui quota premiale risente positivamente della buona valutazione della qualità della ricerca”, e della grande qualità dei “dottorati di ricerca, che valgono il decimo posto nella classifica degli atenei ed è stato puntato sul grado di internazionalizzazione dei dottorati stessi, che si attestano addirittura all’ottavo posto”.

C’è una considerazione, però, che Zauli non manca di sottolineare: “L’ateneo presenta un ingiusto svantaggio competitivo rispetto ad atenei che si giovano di fondazioni universitarie o altre tipologie di società strumentali, le quali sostengono i costi amministrativi dell’università, mentre il nostro ateneo ha tutti i costi nel proprio bilancio”.

Altra nota amara, ravvisata dal rettore, è il “finanziamento di 105 milioni di euro del ministero per gli studenti appartenenti alla no tax area, che solo per Unife sono passati da 1456 nel 2017 a 2943 nel 2018, con incremento del 102%. E’ evidente che tale finanziamento sia insufficiente a compensare mancati introiti ”. Ciononostante Zauli, con orgoglio, può affermare che “Unife ha assunto la coraggiosa decisione di non incrementare le tasse per le famiglie con Isee fino a 23mila euro. Una scelta assunta per interpretare il ruolo di università pubblica e generalista che connota il nostro ateneo”. Vero è che molti studenti non siano riusciti a presentare in tempo utile la propria Isee, ma a loro il rettore assicura che “pagheranno la terza e la quarta rata secondo il loro reddito”.

Altro anno, altro boom di immatricolazioni per l’ateneo estense, che “tocca la cifra record di 8mila nuove matricole”, segno che “la sfida emergenziale dell’anno scorso è diventata strategica ed è stata affrontata con successo”.

Tale incremento riguarda soprattutto i corsi di Biotecnologie e Scienze biologiche, e qui Zauli si lascia andare ad un’altra considerazione: “L’alto numero di immatricolazioni a quelle facoltà nasconde sottotraccia il problema dell’accesso ai corsi di laurea delle professioni sanitarie, più specificatamente in Medicina e Chirurgia. Non è difficile immaginare che siano alternative nella speranza, spesso avveratasi, di poter avere più chances di poter superare il test d’ingresso a Medicina e Chirurgia nell’anno accademico successivo”.

Il rettore prosegue, senza usare mezzi termini: “E’ unanime il consenso sull’inadeguatezza dell’attuale sistema a quiz che regola l’accesso a Medicina. Siamo noi professori universitari che abbiamo le competenze per selezionare chi potrà svolgere un lavoro così centrale e dobbiamo rivendicare il nostro ruolo a 20 dall’introduzione del numero programmato tramite quiz predisposti dal ministero. Tale metodo non ha prodotto miglioramenti, se la qualità dei laureati in Medicina e Chirurgia resta tuttora elevato è merito della buona qualità dei nostri professori”.

Un anno dopo, comunque, Zauli può dire di aver visto avverarsi la propria aspirazione “del superamento dei 20mila iscritti a Unife, che ci fa entrare nel novero dei grandi atenei”. Migliora la qualità dell’offerta – “nove dipartimenti su 12 del nostro ateneo sono risultati fra i 350 migliori d’Italia, tre dei quali meritevoli di finanziamento” – e aumenta l’occhio di riguardo per le assunzioni e per i precari dell’università stessa che ha dato vita “al modello dell’università di Ferrara che costituisce un unicum nel panorama italiano”.

Tuttavia, un sogno rimasto nel cassetto c’è: “E’ stata affidata la progettazione, attualmente in fase di sviluppo di una nuova struttura che sarà in grado di ospitare almeno 400 posti presso il complesso Macchiavelli, dove contiamo di inaugurare l’anno accademico 2020-2021”. 

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