Eventi e cultura
14 Dicembre 2018
Dal 17 al 21 dicembre la mostra che parla del cardiochirurgo in via di beatificazione. Non mancano le visite guidate e un incontro con la figlia

‘La prima carità al malato è la scienza’. Giancarlo Rastelli ‘rivive’ anche a Ferrara

di Redazione | 3 min

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E’ arrivata anche a Ferrara, dopo essersi sparsa tra le voci dei ragazzi universitari di tutta Italia e non solo, l’affascinante storia di Giancarlo Rastelli, il cardiochirurgo ‘appassionato all’uomo’, al quale è dedicata la mostra che dal 17 al 21 dicembre sarà visitabile presso l’ospedale Sant’Anna di Cona.

‘La prima carità al malato è la scienza’: con questo titolo la mostra ha girato tutto il Paese grazie a un gruppo di studenti di Medicina all’Università di Bologna, interessatosi alla figura del cardiochirurgo pescarese e trapiantato negli Usa, partendo da un vecchio libro che racconta di lui, cercando gli amici, i parenti, i compagni di studio e i colleghi.

La bellezza e l’armonia della sua vita, la profonda umanità e verità con cui ha speso le sue giornate, la sua limpida e semplice fede hanno affascinato così tante persone da richiedere l’avvio della causa di beatificazione.

L’iniziativa, portata a Ferrara da Student Office, in collaborazione con Unife, la Fondazione Enrico Zanotti, il Centro Culturale l’Umana Avventura e associazione Uniservice, mette in luce una caratteristica della figura di Rastelli più che mai trasversale ad ogni persona e ad ogni tempo: la possibilità di vivere con pienezza e unità la propria vita professionale, affettiva e umana senza censurare nulla di sé e di quello che incontra.

“Tutti responsabili in prima persona”: di fronte a tutto Rastelli si sente responsabile, dominato dalla percezione di avere un compito ben preciso nel mondo. Responsabile dell’uso della propria libertà, del proprio tempo. Quando una strada si apre, si è liberi di percorrerla; quando una mano si tende, si è liberi di afferrarla. E lui ha deciso di percorrere la strada con tutti quelli che si è trovato accanto: da chi ha sfidato sul tavolo da ping-pong dell’oratorio, quando ancora era chiamato solo ‘Gian’, a chi ha imparato l’alfabeto grazie al suo insegnamento.

Nato a Pescara il 25 giugno 1933, Rastelli si trasferisce a Parma dove frequenta fino alla sua partenza per l’America a 28 anni l’oratorio della Chiesa di San Rocco. Nel 1961, dopo essersi laureato in Medicina e Chirurgia, parte per la Mayo Clinic a Rochester (Minnesota) grazie a una borsa di studio offerta dalla Nato. Il 12 agosto 1964 sposa Anna Anghileri conosciuta in Italia due anni prima. Di ritorno dal viaggio di nozze gli viene diagnosticato un linfoma di Hodgkin. Nel 1966 nasce la figlia Antonella Luisa. Nonostante la malattia diventa responsabile della ricerca in cardiochirurgia alla Mayo Clinic. Questi sono per lui anni di lavoro instancabile diviso tra clinica, ricerca e scrittura di lavori scientifici per i quali riceve numerosi riconoscimenti. Muore il 2 febbraio 1970 a Rochester.

Di seguito, gli appuntamenti e i riferimenti dell’iniziativa:

17-21 Dicembre / Mostra presso Ingresso 1/ Piano I – Arcispedale Sant’Anna- Cona (prenotazione visite guidate – cell.333 2041616)
17 Dicembre ore 18 / Inaugurazione presso Atrio Ingresso 1 – Arcispedale Sant’Anna- Cona
19 Dicembre ore 18 / Incontro “Sapere senza sapere amare è nulla. E’ meno di nulla” con Antonella Rastelli (figlia) e Paolo Pinton (docente Unife) presso Aula 6 – Aule Didattiche – Arcispedale Sant’Anna- Cona.

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