Comacchio
12 Dicembre 2018
Il consigliere Galli lamenta la non-risposta alla sua interrogazione: "Evidente l'imbarazzo". Da Comacchio Mari: "Tempestivi quando si trattava di respingere iniziative turistiche"

Ex Cercom. Forza Italia: “La Regione elude domande da settanta giorni”

di Redazione | 2 min

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Andrea Galli ed Emanuele Mari

Comacchio. È ancora in attesa di una risposta sul caso Ex Cercom il consigliere regionale Andrea Galli (Forza Italia), autore di un’interrogazione formulata oltre settanta giorni fa alla giunta di Bonaccini. Un fare che secondo il forzista “denota l’evidente imbarazzo della Regione sulla vicenda”.

“Sostanzialmente – illustra in una nota il consigliere – chiedevo come si intendesse agire nei confronti dell’amministrazione di Comacchio e del Parco del Delta del Po (un ente regionale) per disincentivare l’intenzione di apporre variante alle norme e all’area, conferendole l’uso industriale, e per disincentivare l’intenzione di modificare l’orientamento del Piano Strutturale Comunale, la cui prima fase già è stata approvata e per la quale la Regione ha partecipato attivamente all’elaborazione del cosiddetto Contributo Conoscitivo”.

“Ebbene, dopo oltre settanta giorni, con prassi del tutto inusuale rispetto ai consueti trenta giorni, la giunta non ha ancora risposto, riservandosi ulteriore tempo per farlo”. Galli avrebbe volentieri riferito tale risposta in occasione dell’assemblea pubblica cittadina organizzata dal Comitato ‘No fabbrica delle Polveri’ per sabato 15 dicembre a Comacchio. Insieme a Emanuele Mari, consigliere comunale e coordinatore locale di Forza Italia, Galli saranno dalla parte del No “ad un insediamento industriale assolutamente inidoneo per la valenza turistica e ambientale della zona”.

“L’imbarazzo e l’eccessivo rinvio temporale della Regione – aggiunge Mari – stridono fortemente con la tempestività con la quale, negli oltre sei anni di amministrazione comunale Fabbri, la Regione (tramite il Parco del Delta) e il Comune stesso hanno respinto molteplici iniziative in campo turistico, proposte da imprenditori con aziende spesso famigliari e in sintonia con l’ambiente. Proposte che avrebbero portato posti di lavoro nel settore turistico, principale vocazione del territorio”.

“L’auspicio – chiude velatamente Mari – è che dal prossimo autunno 2019 si intraprenda la via del pluralismo per ogni iniziativa imprenditoriale proposta”. Il riferimento è ovviamente all’appuntamento elettorale per il rinnovo del consiglio regionale.

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