Mario Zamorani
“Oggi il Pd, fingendo qualche stupore, lancia Bernabei, preparando di fatto un leghista come sindaco”. Mario Zamorani critica l’endorsment, al momento solo ufficioso, del Pd di Ferrara a Fulvio Bernabei. Il leader dei radicali confronta l’ex comandante della Guardia di Finanza di Ferrara con l’assessore all’urbanistica Roberta Fusari, canditata dei radicali: “Bernabei, candidato del Pd, esordisce affermando di non essere candidato del Pd. Bernabei si candida e Ilaria Baraldi, segretario comunale del Pd, gioisce. La domanda è: Bernabei è candidato del Pd o il Pd è il partito di Bernabei? Di fatto, con Bernabei, sarebbe un Tagliani 3”.
Zamorani ricorda che “i Radicali di Ferrara avevano avvisato la città nelle ultime elezioni comunali indicando nel loro simbolo elettorale: Un’altra Ferrara – Dopo 68 anni. Avevamo avvisato: dopo 68 anni (fra un anno saranno 73) sempre con un partito di riferimento e alla guida (prima Pci poi altri nomi) stava arrivando la fine di un sistema ma nessuno ci aveva dato retta”. E oggi il Pd, “fingendo qualche stupore, lancia Bernabei, preparando di fatto un leghista come sindaco: se ne assumerà la responsabilità se tirerà dritto”.
Zamorani ricorda che Baraldi in un incontro da lei stessa convocato una ventina di giorni fa con tutte le forze politiche di centro sinistra e di sinistra e associazioni, aveva detto che “non abbiamo alcun candidato e a domanda precisa aveva risposto: non sosterremo mai Bernabei”.
Poi si è candidata Roberta Fusari, “ma considerata troppo autonoma rispetto al Pd – prosegue Zamorani nel suo ragionamento – è stata prontamente attaccata in quanto “non civica” (detto dal Pd…) e in quanto sovrapponibile ad altri assessori (Fusari, professionista prestata all’amministrazione uguale a Modonesi da sempre in politica come esponente del Pd, ha detto la Baraldi, ignorando ogni logica e sintassi) cacciata dal recinto del potere, il suo”.
“Vedremo cosa succede – conclude Zamorani – ma oggi il Pd, ovunque confuso, finge che Bernabei non sia, come è e come sarà a tutti chiaro, il suo candidato; subito la Baraldi, in sintonia con un apparato di potere, finge interesse e anzi usa parole che tradiscono la verità: non ci avevamo pensato, ma sì, questo è un candidato civico, non altri, con lui parleremo bene, ma prendiamo tempo, abbiamo già deciso (scelto noi) ma non si sappia. Ma nel Pd di Ferrara c’è chi intende evitare prima il ridicolo e poi la sconfitta?”.
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