Maria Pia De Vito al Torrione con This Woman’s Work
Sabato 30 marzo, in collaborazione con Crossroads, sarà il turno di Maria Pia De Vito e del suo "This Woman’s Work", lavoro basato su composizioni originali della stessa De Vito e da Matteo Bortone
Sabato 30 marzo, in collaborazione con Crossroads, sarà il turno di Maria Pia De Vito e del suo "This Woman’s Work", lavoro basato su composizioni originali della stessa De Vito e da Matteo Bortone
Sono carichissimi e pronti a portare la loro straordinaria energia sul parquet della Baltur Arena: parliamo, ovviamente, dei Westfalia, la band che si esibirà nell’Halftime Show AtmosfHera in occasione di Sella Cento - Benacquista Assicurazioni Latina, sabato 30 marzo
Grande riscontro per il concerto recital del maestro Antonio Rolfini e del suo ensemble, composto da Claudio Miotto, Angela Felisati e Simone Montanari, tenutosi a favore di Ant nella serata del 22 marzo a Ferrara
Il 6 e 7 aprile alle 16:30 la doppia replica dello spettacolo "Amanti" chiude la stagione di prosa al Teatro Nuovo
Il Teatro Comunale presenta alla cittadinanza il bilancio quinquennale 2019-2024, una sorta di resoconto di quanto fatto dall'inizio della nuova gestione, tra le difficoltà del periodo Covid e il rilancio delle attività e delle varie stagioni
di Federica Pezzoli
Dopo la prima assoluta di “Do animals go to heaven?” di Olimpia Fortuni, amara riflessione sul rapporto tra la natura e l’uomo, tra l’uomo e l’animale al giorno d’oggi, la seconda serata di Fuoristrada ha riportato a Ferrara Manfredi Perego, già sulle tavole del Teatro Comunale Claudio Abbado con “Grafiche del silenzio”, nell’edizione 2013 del festival che porta in città i coreografi emergenti. Mercoledì 5 dicembre non c’era più lui sul palco, ma tre intensi performer – Lucas Delfino, Maxime Freixas e Chiara Montalbani – che hanno interpretato la sua nuova coreografia “Labile Pangea”.
“Pangea: denominazione dell’ultimo supercontinente che si ritiene includesse tutte le terre emerse della Terra. Labile: aggettivo che indica ciò che è destinato a scomparire velocemente. Immagino riunita tutta la terra ad oggi conosciuta. Un insieme incredibilmente solido, ma solo in apparenza; forse proprio come la solidità dell’apparenza nel tempo”. Così Perego introduce, nelle note di regia, il suo lavoro: potenza e fragilità e il corpo che diventa la geografia di questo contrasto.
Un termine che racconta un percorso di milioni di anni, inconcepibile per l’essere umano, e un aggettivo che descrive un rapido e fugace trasformarsi, per esprimere il desiderio di abitare lo spazio in cui certezza e incertezza si alternano in un moto perpetuo, la coscienza che il tempo è una dimensione che non ci appartiene.
La sensazione di sentirsi potenti, saldi e, insieme, la consapevolezza che essa non potrà durare, che l’impressione di tenere tutto saldamente unito non è che una fragile illusione.
Lucas Delfino, Chiara Montalbani e Maxime Freixas alternano momenti d’insieme a brani in cui un singolo diventa protagonista, istantanee di movimento e gesto parossistico, dalla sinuosità alla frammentazione e viceversa. Nella potenza elegante dei loro corpi è riconoscibile quel dominio tipico delle arti marziali, dalle quali Perego proviene; allo stesso tempo però i loro gesti, i loro muscoli si sgretolano, si svuotano, non li sostengono. Un tentativo instancabile di stringere qualcosa di tanto desiderato ma, in ultima istanza, impossibile da raggiungere: è il tempo, l’eternità che è solo nel nostro pensiero.
“Labile Pangea” è una riflessione sulla precarietà e su quel senso di instabilità perpetua nel quale scivola la nostra esistenza.
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