di Simone Pesci
Contro il Global compact e per la posticipazione della fatturazione elettronica. Fratelli d’Italia si mobilita e scende nelle piazze di tutta Italia per raccogliere le firme – sottoscrivibili anche online, sul sito del partito – contro due provvedimenti che non piacciono proprio al partito presieduto da Giorgia Meloni.
“Il pericolo che si profila è per la sovranità di tutti gli Stati” sostiene il senatore Alberto Balboni, riferendosi al Global compact, che nella sua versione sull’immigrazione “spaventa perchè sancisce il diritto a emigrare e le frontiere non esisteranno più”. Ancor di più, l’immigrazione diventa “un diritto e noi non possiamo accettarlo” dice fermamente Balboni, nel sostenere che “gli Stati nazionali devono rimanere sovrani e l’immigrazione deve essere limitata”.
Il senatore ne approfitta anche per dare qualche stoccata ai pentastellati: “Anche se chiedevamo di più, abbiamo votato a favore del decreto sicurezza, un decreto fatto al ribasso per accontentare i Cinque Stelle. Non c’è il blocco navale, con quello eravamo sicuri di fermare l’immigrazione, il resto sono solo palliativi”. E ancora, per tornare al Global compact: “Il governo ha detto che deciderà il Parlamento e ciò preoccupa, perchè lì, di fatto, c’è una maggioranza rappresentata da Leu, M5s e Pd. Non vorrei che fosse un modo della Lega per non scontrarsi con i Cinque Stelle”.
Se i presentimenti di Balboni dovessero risultare fondati, la Lega, secondo il senatore, dovrebbe “avere il coraggio di uscire dalla maggioranza e far cadere l’esecutivo, perchè un partner che vota un provvedimento così decisivo contro l’alleato di governo non può non avere conseguenze politiche”.
Altra questione è quella della fatturazione elettronica. “Una cosa che emerge dai confronti con le associazioni è che chi fa attività produttiva chiede meno burocrazia e di poter lavorare in pace” afferma Mauro Malaguti, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, secondo il quale la nuova fatturazione non porta altro che ad “un nuovo problema burocratico, in un momento di lunghissima recessione e dove l’economia non decolla”.
“Imponiamo di comprare un software e chi lavora lavora deve capire in fretta come fare per tirare avanti” aggiunge un aspro Malaguti, che non manca di sottolineare come le difficoltà in arrivo non possano far altro che “creare dell’altro nero, invece che toglierlo”.
“Non siamo contro la modernizzazione, ma bisogna usare il buonsenso e si poteva lasciare più tempo agli addetti di prendere confidenza con la fatturazione elettronica” conclude il coordinatore provinciale, che chiede di rinviare l’entrata in vigore del provvedimento “almeno al 2020” e di creare “agevolazioni per chi lavora sul territorio e produce”.
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