Argenta
30 Novembre 2018
Al centro del convegno di Promeco i giovani del territorio fotografati da una ricerca

Adolescenti meno problematici nel distretto Sud-Est della provincia di Ferrara

di Redazione | 3 min

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di Giada Magnani

Argenta. “Adolescenti” al centro dell’attenzione in un convegno che si è svolto presso l’istituto di istruzione superiore “Rita Levi Montalcini”. A fare gli onori di casa agli invitati al seminario, organizzato nell’aula magna dedicata all’indimenticata “Elisabetta Fiorentini”, educatrice, scrittrice, giornalista e preside dell’allora Liceo Scientifico Don Minzoni, c’era il dirigente Francesco Borciani. Che, in seguito, nel suo intervento ha voluto porre l’accento sul “valore delle regole nella rete tra scuola e territorio”.

Ha risposto all’appello anche il sindaco Antonio Fiorentini che ha sottolineato come “il mondo sia cambiato” avvertendo perciò “il bisogno di dare risposte e visioni diverse alle giovani generazioni”. Moderatore dell’incontro Andrea Strocchi, addetto al servizio comunicazione di Promeco, il servizio che ha redatto il report del progetto. Che, iscritto all’ordine del giorno, prende il nome di “Punti di vista: l’operatore a scuola”, ed è messo in campo dall’osservatorio scolastico del distretto sud-est della provincia di Ferrara.

Sotto la lente di ingrandimento i ragazzi che frequentano i cicli delle scuole primarie (materne ed elementari) e secondarie (medie e superiori), ma anche le famiglie di questo comprensorio, raccolti rispettivamente in 1130 e 645 unità (in totale 1775) che rappresentano il 35,5% dei 4996 studenti in età compresa tra i 13 e 19 anni. Nella fattispecie ad Argenta (coi suoi 1120 studenti su di una popolazione di 21683 abitanti) è stato preso in esame l’istituto comprensivo che, come ha spiegato la direttrice Neda Tumiati, “ha fatto propria l’iniziativa, dapprima in fase sperimentale, poi in via ufficiale”.

Più nel dettaglio dell’indagine è entrata invece Sabina Tassinari responsabile Promeco. Che, al di là dei numeri, ha evidenziato i vari profili adolescenziali, affermando in sostanza che “gli appartenenti al distretto Sud-Est dimostrano meno problematiche rispetto ai coetanei del Centro-Nord (zona di Cento e dintorni ad esempio) e del distretto Ovest (vedi Comacchio)”. E’ stata dunque scattata come una fotografia che mette in evidenza i vari aspetti della vita quotidiana dei giovani. Su tutto i rapporti coi genitori (cui sta a cuore in particolare il rendimento scolastico, l’apprendimento, una sana crescita e le amicizie dei figli). Ma anche il legame con gli insegnanti, i compagni, l’approccio con la sfera affettiva, la sessualità, le paure (in primis furti, solitudine, bullismo e violenze). Poi la religione, il fenomeno dell’immigrazione e dell’integrazione sociale, l’uso di droghe, la cura di sé. Infine ambizioni, motivazioni, fiducia, autostima, aspettative per il futuro, il lavoro. Capitoli a parte riguardano in comportamenti a rischio, l’indisciplina, gli abbandoni e le dispersioni scolastiche, causate spesso da disagi e disgregazioni famigliari, lutti, salute, difficoltà economiche.

A corredo della ricerca hanno preso la parola anche Domenica Ludione (su sviluppo ed evoluzione del progetto), Patrizia Buzzi (che ha illustrato le esperienze del basso ferrarese), Alberto Urro dell’Ausl (evidenziando la dimensione e l’importanza di ogni forma di disagio, quindi della prevenzione) e Alberto Biolcati Rinaldi dell’ufficio piani di zona.

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