Politica
28 Novembre 2018
Tavolo tecnico a Roma sulle modifiche all'articolo 38 della Legge di Bilancio. Si avvicinano le posizioni tra Governo e associazioni. Cappellari (Amici): “Accolte diverse richieste, ma no all'arbitrato, chiediamo rimborsi automatici”

Carife. Salvini incontra gli azzerati

di Redazione | 3 min

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C’era anche il vicepremier Matteo Salvini all’incontro di martedì, a Roma, al ministero dell’Economia e delle Finanze, tra il Governo e i risparmiatori azzerati, tra cui quelli della Carife, rappresentati dalle associazioni Amici di Carife e dal Movimento risparmiatori traditi (che vede presidente e vice Giovanna Mazzoni e Milena Zaggia).

L’incontro era pianificato per discutere le modifiche all’art. 38 della bozza di Legge di Bilancio che, per ora, prevede un rimborso fino al 30% accedendo all’arbitrato presso l’apposito organo della Consob. Oltre a Salvini, per il Governo era presente il sottosegretario Alessio Villarosa (M5S), mentre ha dato forfait Massimo Bitonci (Lega).

Le posizioni sembrano essersi avvicinate su molti aspetti, mentre su altri – a partire proprio dallo strumento dell’arbitrato – permane ancora una certa distanza.

“Oggi ci è stato comunicato che diverse nostre richiesta sono state accolte”, spiega Marco Cappellari dell’associazione Amici di Carife e le promesse fatte oralmente “verranno scritte nelle prossime 48 ore e nei prossimi 10 giorni la norma dovrebbe essere approvata dalle commissioni competenti del Senato e della Camera”.

Innanzitutto i fattori che hanno determinato un significativo avvicinamento delle posizioni. “Gli obbligazionisti subordinati per i quali prima si prevedeva un rimborso fino all’80%, avranno un rimborso fino al 95%. Chi ha già avuto l’80%, quindi, potrà ottenere il 15% in più”, riferisce Cappellari, mentre per gli azionisti “sarà prevista la cumulabilità: si potrà fare istanza per avere il 30%, ma si potranno fare altre azioni per ottenere il restante 70%”.  Altro aspetto positivo riguarda la documentazione: “Per le azioni acquistate 10-15 anni fa, gli incartamenti li recupererà il Fitd (il Fondo interbancario), quindi la raccolta non sarà più a carico degli azionisti”.

Per ottenere i rimborsi, obbligazionisti e azionisti dovranno fare istanza entro il 30 settembre 2019 all’Acf, ovvero l’organo arbitrate della Consob, già individuato nella versione attuale dell’art. 38 come l’organo d’elezione per risolvere la vicenda.

Qui però permangono ancora elementi che segnano la distanza rimanente tra Governo e risparmiatori. Questi ultimi chiedono infatti che il valore delle azioni da rimborsare tramite l’Acf sia basato su valori molto vicini al valore massimo: “Stiamo facendo  una battaglia per capire su quale valore verrà calcolato il 30% del rimborso, perché quello delle azioni Carife è oscillato da 0 a 41 euro – osserva Cappellari -. Abbiamo chiesto che il valore sia prossimo a quelli massimi raggiunti dal titolo”.

Se su questo l’interlocuzione sembra essere ancora in atto, Cappallari appare più tranchant sullo strumento richiesto per ottenere i rimborsi, ovvero proprio l’arbitrato in sé: “Siamo totalmente insoddisfatti dal fatto che l’istanza debba essere presenta a un arbitro Consob, siamo preoccupati perché chiediamo che il rimborso sia automatico e non avvenga in base alle decisione di un arbitro che può dire tu sì, tu no”.

Il motivo per tale insoddisfazione sta nel fatto che la risoluzione della Carife (e delle altre banche territoriali) avvenuta nel novembre 2015, viene considerata un fatto eccezionale. “Abbiamo ricordato lo tsunami che ha colpito la provincia, con 32mila azzerati, e la pessima gestione degli organi di vigilanza (Consob e Bankitalia) e del governo precedente – spiega Cappellari -. Abbiamo ricordato anche un episodio, ovvero il fatto che siamo stati azzerati per soli quattro giorni: il presidente del Fondo interbancario ha ricordato alla commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche che il 26 novembre, ovvero quattro giorni dopo l’azzeramento di Carife, avrebbe potuto intervenire con i 300 milioni per l’aumento di capitale richiesto dalla Banca d’Italia. Questo è un pasticcio – rimarca il rappresentante degli Amici di Carife – e riteniamo ingiusto che il risparmiatore debba dimostrare danni ingiusti, truffe e altro. Siamo di fronte a un pasticcio eccezionale delle istituzioni e per questo chiediamo una soluzione eccezionale: il rimborso automatico”.

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