Ostellato
27 Novembre 2018
La posizione del vicesindaco ostellatese Davide Bonora dalle questioni demografiche a quelle economiche: “Non significa in alcun modo perdere la propria identità”

Fiscaglia-Ostellato. La fusione “opportunità per dare risposta ai tempi che cambiano”

di Redazione | 3 min

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Davide Bonora

Ostellato. Se l’assessore fiscagliese Gianni Tuffanelli si schiera apertamente per il no alla fusione tra Fiscaglia e Ostellato, il vicesindaco ostellatese, Davide Bonora, pensa invece che possa rappresentare “un’opportunità importante per dare una risposta a tempi che cambiano velocemente e per affrontare le sfide sui temi dei servizi, del richiamo di nuove famiglie sul territorio, per un consolidamento economico dei nostri territori”.

È proprio la demografia il primo argomento che Bonora usa per supportare le ragioni del sì al referendum del 2 dicembre. “A fronte di una popolazione che cala come numeri (ad Ostellato, per esempio, il primo nato del 2018 risale a fine marzo) ma aumenta per età, come non porsi il tema del mantenimento dei servizi, della capacità di offrire come capita ora per il Comune di Ostellato risposte adeguate a tutte le fasce di età? – chiede Bonora -. Fino ad ora siamo riusciti a garantire welfare locale di grande qualità, partendo dai servizi educativi (asilo nido, scuole elementari con grande capacità di attività, sostegno importante agli studenti diversamente abili), ai servizi per la terza età (esempio: trasporto sociale gratuito e puntuale attraverso la collaborazione con Auser) e molto altro ancora. A fronte di una popolazione che invecchia in modo progressivo e con pochi bambini, fino a quando questo sarà possibile?”.

Ci sono poi fattori economici locali da tenere in considerazione. “Come non pensare – afferma Bonora – al fatto che il territorio di Ostellato ha sul territorio un’area industriale di prim’ordine, con oltre 1500 addetti diretti, multinazionali importanti e ditte di grande pregio e dinamismo a fronte di una popolazione locale che diminuisce sempre più, fino a vanificare il grande lavoro fatto per garantire sviluppo, insediamenti industriali che hanno dato lavoro e continuano ad investire e preparare piani di grande respiro nel tempo? La fusione porterebbe risorse economiche importanti da utilizzare nel nuovo territorio e Comune che nascerebbero dalla fusione di due realtà solide come Ostellato e Fiscaglia; come non pensare di utilizzare quei fondi anche per creare politiche attrattive per le famiglie, sostenendole nell’istruzione e nel trasporto scolastico dei propri figli, aiutare le famiglie con anziani a carico attraverso fondi per il sostegno alla loro assistenza ed, ultimo ma non ultimo, sostenere l’attrattività dell’area industriale richiamando nuovi insediamenti produttivi a vantaggio di un’area ben più ampia del Comune di Ostellato o Fiscaglia ma che abbraccia ben oltre il Delta ferrarese?”.

“La fusione non è la panacea, la bacchetta magica per risolvere d’incanto il problema della demografia – ammette il vicesindaco -, può essere però l’innesco con il quale avviare attraverso le politiche descritte, percorsi virtuosi affinché questi territori, dove gli indicatori dicono che l’economia è più vivace che altrove, dove si è lavorato tanto, come amministrazioni, per dare servizi perfettibili ma efficaci e dove gli amministratori si sono distinti per presenza, vicinanza e ascolto dei cittadini, possano avere una prospettiva più ambiziosa della semplice sopravvivenza”.

“Fusione di comuni non significa in alcun modo perdere la propria identità, territoriale e culturale – sottolinea Bonora, in risposta anche a chi, come la Lega, rimarca proprio le differenze territoriali per dire no -, ogni località, come avviene ora, manterrà le sue peculiarità, in un contesto più forte anche sul piano istituzionale, così come i servizi di prossimità, ( le carte di identità, i servizi dell’ufficio tecnico, gli sportelli sociali) dovranno essere garantiti nelle strutture comunali così come avviene ora. Un’ultima considerazione, personale; sono profondamente convinto che la fusione rappresenti la possibilità di offrire una prospettiva più ampia per i cittadini e per il territorio, anche grazie alla presenza di uomini e donne che hanno dimostrato di saper amministrare e di essere con i cittadini fra i cittadini”.

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