Attualità
24 Novembre 2018
Esperti a confronto per pianificare progetti di salvaguardia del patrimonio culturale locale

Ferrara studia i rischi dei cambiamenti climatici

di Redazione | 3 min

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Temperature medie aumentate di 2 gradi centigradi dal trentennio 1961-90 a quello in corso con precipitazioni molto intense che tendono a concentrarsi in un numero sempre minore di giornate: anche per Ferrara il problema dei cambiamenti climatici prospetta rischi che vanno a coinvolgere il patrimonio culturale, la sua conservazione e valorizzazione.

Per mettere a fuoco piani e azioni orientate a limitare i danni connessi a tale cambiamento, una giornata di lavori è stata organizzata dal Settore Pianificazione Territoriale e dall’Ufficio Progettazione Europea del Comune di Ferrara lo scorso 20 novembre nella Sala dei Comuni del Castello Estense.

Il Local Focus Group – organizzato nell’ambito del Progetto Interreg Central Europe – era dedicato a “ProteCHt2Save – Risk assessment and sustainable protection of Cultural Heritage in changing environment” e ha riunito professionisti ed esperti operanti a Ferrara e nella Regione Emilia-Romagna in un confronto finalizzato all’approfondimento dei temi del progetto sulla realtà locale, con lezioni derivanti dalle esperienze di gestione dei beni culturali all’indomani del sisma del 2012 alle connessioni tra protezione idraulica e attenzione ai sistemi fognari, con un particolare focus sul tema dei cambiamenti climatici e dei rischi connessi.

Si sono susseguiti gli interventi dell’assessora comunale all’Urbanistica Roberta Fusari, del dirigente della Pianificazione territoriale Davide Tumiati, della ricercatrice del Cnr Alessandra Bonazza, del responsabile dell’Agenzia Regionale per la ricostruzione Enrico Cocchi, del responsabile dei sistemi fognari e depurativi di Hera Emilio Caporossi, di Franco Dalle Vacche del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, di Claudio Miccoli del Servizio Area Reno e Po di Volano, del dirigente Servizio Ambiente del Comune Alessio Stabellini, del docente dell’Università di Ferrara Gianfranco Franz, del dirigente del Settore Opere Pubbliche e Mobilità del Comune Luca Capozzi, del responsabile di Ferrara della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio Keoma Ambrogio, di Stefano Storchi dell’Associazione Nazionale Centri Storico Artistici-Ancsa e del responsabile di Ctr Energia e Valutazioni Ambientali Complesse ArpaER Paolo Cagnoli.

“Ferrara è storicamente al centro della costruzione della cultura della conservazione del patrimonio e della cultura della valorizzazione. La cultura della conservazione, del restauro, del recupero e valorizzazione del patrimonio si è imposta in modo talmente diffuso e condiviso tanto da preservare patrimoni insostenibili. Sul problema dei cambiamenti climatici e la Gestione del rischio si è appena iniziato a lavorare: i costi culturali saranno costituiti dalla necessità di una vasta e prolungata campagna di sensibilizzazione e di costruzione di una vera cultura della sostenibilità e della gestione del rischio” spiega il professore e architetto Gianfranco Franz.

I dati emersi, come visto, sono preoccupanti, confrontando il triennio 1961/1990 con il successivo le temperature medie sono aumentate di 2 °C, così come il numero dei giorni estivi è aumentato di circa 20. In calo i giorni molto piovosi, contrapposti all’aumento delle precipitazioni in giornate molto piovose.
Le previsioni per il trentennio 2021/2050 danno indicazioni ancora più preoccupanti su come cambierà il clima nella nostra città. In aumento le temperature, il numero delle notti tropicali, così come le onde di calore e le precipitazioni violente e improvvise.

Gli interventi sono serviti a comporre la visione di un processo integrato di salvaguardia del territorio e delle sue espressioni culturali, dove l’orizzonte è quello per cui prevenzione e risposta all’emergenza sono progettate e messe in atto in sinergia e discendono da infrastrutture e protocolli d’intervento coerenti alle risorse proprie di queste aree territoriali.

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