Comacchio
22 Novembre 2018
A diciotto anni dalle prime battaglie in difesa dell'ospedale cittadino, il movimento popolare tira le somme sulla riorganizzazione sanitaria

La Consulta San Camillo diventa maggiorenne, Gelli: “Sempre vigili sulla sanità ferrarese”

di Redazione | 3 min

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Comacchio. La Consulta San Camillo compie diciotto anni e si appresta a celebrare l’anniversario con il consueto ‘momento della Memoria’, in ricordo di quel 27 novembre 2000 in cui iniziò l’avventura del movimento popolare che da allora si batte per la difesa del nosocomio cittadino e del diritto alla salute.

“Prima ancora dell’alba del 27 novembre del 2000, un mezzo della Coop Costruttori, scortato dalle forze dell’ordine in tenuta antisommossa, fu mandato al San Camillo per prelevare le attrezzature sanitarie e trasferirle all’ospedale di Valle Oppio, nonostante il contratto di fornitura prevedesse per il l’ospedale del Delta attrezzature nuove” ricorda Giovanni Gelli, presidente della Consulta e coordinatore territoriale di CittadinanzAttiva.

Il prossimo 27 novembre “non si vuole celebrare l’episodio in sé, sia pure significativo per la storia di Comacchio in quanto ha coinvolto migliaia di cittadini in una opposizione condotta sostanzialmente in forma pacifica e a difesa della legalità – spiega Gelli – ma si vuole ricordare il movimento popolare le cui iniziative hanno consentito la ristrutturazione straordinaria della struttura, secondo gli standard europei, nella quale operano i professionisti attuali che svolgono un servizio per tutti i cittadini”.

Resta il fatto che il San Camillo ha dovuto dire addio allo status di Ospedale vero e proprio, diventando da alcuni anni una delle case della salute dell’azienda Usl ferrarese. “La sanità regionale – risponde Gelli – si sta riorganizzando secondo il modello hub-spoke, con l’Ospedale di Cona che fa da hub e sembra abbia problemi di intasamento in quanto attira utenti dalla periferia anche per coprire gli enormi costi di gestione. Il compromesso raggiunto per Comacchio al tavolo prefettizio prevede un presidio sanitario formato dall’Ospedale di Comunità con le palestre per la riabilitazione, dalla Casa della Salute con i poliambulatori, dalla Chirurgia Ambulatoriale, dal Punto di Primo Intervento estivo e da altri servizi, tra cui anche gli sportelli sociali.

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“Si tratta di un presidio sanitario complesso di grande dimensione e all’avanguardia. Certo, anche la ‘percezione’ della struttura ha la sua importanza: la condizione degli stradelli interni e del verde pubblico interno non è delle migliori e la Consulta intende dare il proprio contributo di volontariato non retribuito per la manutenzione ordinaria: siamo in attesa di essere coinvolti”.

Nel frattempo sia la Consulta che CittadinanzAttiva non mollano l’attività di monitoraggio del San Camillo e più in generale della sanità ferrarese. “Abbiamo notato – sottolinea Gelli – che il presidente Tiziano Tagliani ha posto con forza il problema dell’enorme spesa che grava sulla sanità provinciale a causa della mobilità passiva, un tema che avevamo posto con forza gli anni scorsi. Penso che il piano strategico di ristrutturazione della sanità ferrarese, platealmente sconfessato dai risultati sulla mobilità passiva, abbia in sé la causa della debacle”.

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