Attualità
18 Novembre 2018
Appuntamento martedì 20 novembre al Castello Estense per la giornata internazionale di commemorazione

Tdor, anche a Ferrara il rito che ricorda le vittime trans

di Redazione | 3 min

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Anche quest’anno a Ferrara il 20 novembre verrà celebrato il TDoR (Trangender Day of Remembrance), ricorrenza istituita in tutto il mondo nel 1999 per commemorare le vittime dell’odio e del pregiudizio verso le persone transgender.

L’iniziativa, voluta da TransFer, il gruppo di persone trans nato due anni fa all’interno di Arcigay Ferrara, si svolgerà nella suggestiva cornice del Cortile del Castello Estense, con inizio alle ore 18.00 di martedi 20, e prevede una performance sonora, visiva e corporea che coinvolgerà il pubblico nella celebrazione di un rito laico, dal forte impatto emotivo. Eva Croce, artista e ideatrice dell’evento, nonché cofondatrice del gruppo TransFer, accompagnerà lo spettatore attraverso un’esperienza sensoriale, fatta di sonorità inusuali, di corpi in movimento, di effetti scenici, di interazioni tra artisti e pubblico. La ritualità del gesto artistico sarà il filo conduttore di una performance che prevede la complementarietà di più elementi.

“Quest’anno – sono le parole di Eva Croce – ho voluto aggiungere due elementi, il primo dei quali è l’utilizzo di tre campane in quarzo, una di colore rosa, una bianca e una azzurra, che rappresentano i colori della bandiera transgender, e che a livello sonoro diventano la voce delle vittime trans; il secondo elemento è la presenza performativa del corpo, imprescindibile per le persone in transizione. Ambra Stucchi, in arte Ambrita Sunshine, straordinaria performer queer, attraverso il movimento del corpo, ci accompagnerà per tutto il rito”.

Alla conclusione della performance, ci si sposterà verso la sede di Via Ripagrande 12, dove sarà offerto un rinfresco, e alle 21 si terrà un incontro con la fotografa, documentarista e artista visuale Giulia Iacoluti, che presenta Casa Azul. Un progetto socio-visuale sulla storia di vita di cinque donne trans detenute in una delle carceri maschili di Città del Messico. “Il progetto – racconta la Iacoluti – mostra il processo di costruzione identitaria e le pratiche corporali di persone i cui corpi sono considerati doppiamente abietti, a causa della loro identità e della loro condizione d’isolamento”

La manifestazione è realizzata grazie alla collaborazione del Comune e alla Provincia di Ferrara che ha messo a disposizione il cortile del Castello. “L’attenzione posta in tutti questi anni alle tematiche LGBTI+ dall’attuale amministrazione comunale – afferma il vicesindaco e Assessore alle Pari Opportunità Massimo Maisto – è il segno di una città che fa dei diritti un suo vessillo e li agisce attraverso gli spazi e i luoghi nei quali le storie dei singoli diventano patrimonio dei molti. In questo caso specifico, la battaglia contro la discriminazione e l’arte si fondono, e si traducono in un momento di memoria e riflessione collettiva. Non a caso è stato scelto il Castello Estense per celebrare e ricordare le vittime dell’odio transgender, luogo simbolo di Ferrara, spazio di tutti i cittadini, patrimonio dell’umanità”.

Si ringrazia per la collaborazione . Al progetto hanno aderito il Gruppo Giovani LGBT+ Ferrara, Famiglie Arcobaleno, AGEDO, ArciLesbica Ferrara, Arcigay Modena Matthew Shepard, con a collaborazione di GendErotica e la partecipazione il Teatro Comunale di Ferrara. L’evento è stato curato da Roberto Carrara.

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