Attualità
17 Novembre 2018
E' il vice direttore di Repubblica ad aggiudicarsi la quinta edizione del premio di Italia Nostra. Menzione speciale a Luca Borzani

Premio Bassani fra città e degrado, Sergio Rizzo: “Io non mollo”

di Redazione | 3 min

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“Io non mollo”. E’ un Sergio Rizzo carico di determinazione quello che ha alzato fra le mani il premio Giorgio Bassani di quest’anno, giunto alla sua quinta edizione, e che fa “dei giornalisti il nostro principale braccio destro”, annuncia la presidente della giuria Alessandra Mottola Molfino, ex presidente dell’associazione Italia Nostra, fautrice del premio che mira a tenere vivo l’impegno civile dell’amato scrittore ferrarese, “imprescindibile dalla sua poetica”.

Non è un caso che la lectio magistralis, tenuta prima della premiazione dall’urbanista Mauro Baioni e presentata dal presidente di Italia Nostra Ferrara Andrea Malacarne, metta al centro proprio l’urbanistica, “ciò che regola o dovrebbe regolare le nostre città”, con l’interessante paragone – o meglio definito “paradosso” – dei moduli abitativi provvisori nelle zone terremotate: “una modalità di urbanizzazione che non soltanto costa di più, ma che di fatto appoggia strutture removibili dandoci l’illusione di poter togliere quando vogliamo, cosa vera ma che ovviamente non si può fare senza pensare in modo concreto al dopo”.

Esattamente la situazione “in cui si trova il nostro Paese adesso, basti pensare al lavoro precario, all’economia, al sociale”. O, rimanendo in tema edile, al più volte citato ponte Morandi. “Siamo sempre più pieni di quartieri degradati, che si trovano a una manciata di metri da quelli al contrario, più ricchi e iper curati”, prosegue Baioni: il ritratto di un’ ‘urbs’, per scomodare i latini, dietro cui si è pian piano allineata una ‘civitas’ sempre più debole.

Dietro all’edizione di quest’anno c’è infatti la volontà di premiare in particolare l’impegno del vice direttore de La Repubblica in merito alla battaglia contro il condono edilizio, “il cui unico rammarico è quello di non aver risolto quello a Ischia”, ammette. Ma “senza chi ancora battaglia e fa inchieste sul campo saremmo persi” ripende la presidente di giuria, facendo un appello “ad un finanziamento per la ricerca giornalistica d’inchiesta, di cui al giorno d’oggi ci sarebbe sempre più bisogno, ma è sempre meno incentivata”.

Fra i giornalisti ‘scomodi’ – “e che spero lo diventino sempre di più”, come afferma il sindaco Tagliani – c’è anche Luca Borzani, che si è meritato la ‘menzione speciale’ di questa edizione con la sua rivista ‘La Città’, e che intravede – sulla stessa linea di Baioni – un “pericoloso gioco politico dietro alla ricostruzione del ponte di Genova, prima del quale si sarebbe dovuto ricostruire quello che ci sta dietro”.

E se ‘La città non è solo un affare’ – come suggerisce il titolo della lectio – è anche vero “che non può nemmeno essere una tavolozza su cui qualche blasonato disegna quello che vuole”, afferma Tagliani, che non vede urbanistica “senza una comunità che ci sta dietro, capace di controllarla e gestirla con cooperazione, esponendo i problemi attraverso cui le istituzioni possano intervenire”.

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