Cento
16 Novembre 2018
A dare il via allo scontro le urla di un giocatore berrese alla panchina avversaria. Sette i calciatori che sconteranno una squalifica

Centese-Berra finisce in rissa: la società di Cento si scusa per l’accaduto

di Redazione | 2 min

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“Ci adopereremo con tutte le forze per evitare in futuro il ripetersi di fatti del genere”: si conclude così il comunicato stampa della società sportiva Centese Calcio, che ha preso le distanze e si è scusata con i tifosi per uno spiacevole episodio avvenuto domenica scorsa al termine dell’incontro contro il Berra.

Secondo quanto riportato nei referti dal direttore di gara, alcuni giocatori delle due squadre sono infatti venuti alle mani e i disordini hanno coinvolto anche alcuni membri dello staff della formazione centese, come il dirigente Giugliano Melloni (“allontanato dal campo, perché entrava sul terreno di gioco e con fare minaccioso offendeva ripetutamente il direttore di gara. A fine partita, nella zona spogliatoi continuava a proferire minacce e offese nei confronti
dell’arbitro”) e il tecnico Luca Vinci che “A fine gara, teneva un comportamento irriguardoso e non collaborativo atto a peggiorare la situazione di rissa fra i giocatori delle due squadre”.

A dare inizio al tutto è stato però un giocatore della formazione berrese, che secondo l’arbitro al termine della gara si sarebbe avvicinato alla panchina avversaria rivolgendo alcune urla, dando così il via allo scontro tra alcuni giocatori e alle successive sanzioni dell’arbitro con un totale di sette squalifiche (da due a quattro giornate) ai giocatori: quattro per la Centese, tre per il Berra.

“In riferimento ai fatti accaduti al termine dell’incontro contro il Berra – scrive oggi ufficialmente la società di Cento -, la Centese Calcio ASD prende atto delle valutazioni del giudice di gara e delle squalifiche che ad esse fanno seguito. Come associazione sportiva abbiamo da sempre cercato di improntare il nostro lavoro su valori che intendono lo sport quale momento di condivisione, e il campo come un luogo in cui crescere gli adulti di domani: sempre nel pieno rispetto degli avversari. Viviamo come un privilegio la possibilità di accogliere nelle nostre strutture oltre 250 ragazzi, l’anima e il futuro di questa realtà. La nostra formazione senior, ancor prima che raggiungere il risultato sul campo, ha il dovere di essere loro da esempio, di rappresentare per tutti un modello da seguire: cosa che purtroppo domenica scorsa non è avvenuta. Episodi del genere ci ricordano quanto ci sia ancora da lavorare, e ci spronano a fare il possibile per migliorare: ci adopereremo con tutte le forze per evitare in futuro il ripetersi di fatti del genere.”

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