Economia e Lavoro
16 Novembre 2018
Ferrara è prima in regione per imprese femminili attive: più del 22% del totale

Le nuove frontiere dello sviluppo passano per l’impresa femminile

di Redazione | 3 min

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Sono più di 16mila, rappresentano oltre un quinto dell’imprenditoria ferrarese e ravennate e danno lavoro a quasi 42mila persone. Un universo complesso, dalle mille sfaccettature, contraddistinto da una forte spinta innovativa e, al tempo stesso, da un legame strettissimo con la storia e le tradizioni dei territori. Sarà questa una delle considerazioni della Tavola rotonda “L’economia femminile e le nuove frontiere dello sviluppo”, promosso dal Comitato provinciale per l’imprenditoria femminile della Camera di commercio di Ferrara in collaborazione con Unioncamere e con il Ministero dello Sviluppo economico, che si è svolto il 15 novembre nella sala Conferenze dell’Ente di Largo Castello.

“E’ proprio comprendendo il valore e le potenzialità delle donne d’impresa che da più di quindici anni la nostra Camera di commercio, attraverso il Comitato per l’imprenditoria femminile, investe su una cultura imprenditoriale che fa della partecipazione femminile un irrinunciabile punto di riferimento. Su questo fronte è necessario continuare a investire non soltanto per una maggiore equità ma soprattutto per lo sviluppo del Paese”. Così Gisella Ferri, presidente del Comitato e componente della Giunta della Camera di commercio, che ha aggiunto: “L’economia femminile esprime potenzialità enormi, che il Paese non è riuscito pienamente a valorizzare: per le donne italiane ancora non è facile conciliare lavoro e famiglia, la disoccupazione femminile si mantiene su livelli elevatissimi, una parte dell’imprenditorialità femminile è espressione di una spinta all’autoimpiego generata proprio dalle insufficienti opportunità offerte dal mercato del lavoro o dalla necessità di maggior flessibilità per poter far fronte anche agli impegni familiari. Le tante storie raccolte in questi anni – ha concluso Gisella Ferri – danno la misura dei successi ma anche delle difficoltà affrontate, restituendo l’immagine di un esercito combattivo, pieno di risorse e di genialità”.

Dopo i saluti e l’introduzione ai lavori del presidente della Camera di commercio, Paolo Govoni, Guido Caselli, direttore del Centro Studi di Unioncamere Emilia-Romagna, ha tracciato una visione d’insieme dell’economia femminile nella nostra regione.

Sono intervenute Gisella Ferri e di Chiara Roncuzzi, presidenti rispettivamente dei Comitati provinciali di Ferrara e Ravenna (oltre 60 le persone già accreditate), Silvia Guarducci, sezione speciale del Fondo centrale di garanzia del Ministero dello Sviluppo economico, Sonia Alvisi, Consigliera di parità Regione Emilia-Romagna e Provincia di Ravenna, Donatella Orioli, Consigliera di parità Provincia di Ferrara, e Tiziana Pompei, vice Segretario generale Unioncamere, soffermandosi, in particolare, sulle opportunità per le imprenditrici e le aspiranti imprenditrici che derivano da un’offerta sempre più integrata e specialistica di servizi e di prodotti per la comprensione dei fabbisogni, nonché dal reperimento delle risorse finanziarie, del capitale e delle opportunità di insediamento, anche al di fuori del credito bancario tradizionale.

Ha introdotto e moderato i lavori Anna Maria Catano, giornalista Corriere della sera. Ferrara, intanto, è prima in regione per imprese femminili attive (più del 22% del totale) e le imprese in rosa che crescono di più sono quelle che trovano la giusta sintonia fra territorio e comunità, saperi nuovi e antichi, ma anche grandi capacità di innestarsi con le nuove tecnologie.

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