Cento
16 Novembre 2018
Picchetto davanti allo stabilimento di Dosso. Fim Cisl: "Punti interrogativi sul futuro della produzione". L'azienda rassicura: "Sopperiremo ai buchi"

Tecopress perde clienti, sciopero per sciogliere i nodi sul contratto

di Redazione | 2 min

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Dosso. È proseguito anche questa mattina, a partire dalle 8, lo sciopero dei lavoratori della Tecopress, l’azienda metalmeccanica di via Statale, davanti ai cancelli dello stabilimento: uno sciopero iniziato lunedì e portato avanti per 8 ore, con il quale i dipendenti e le sigle sindacali reclamano il rinnovo del contratto aziendale e un incontro con i vertici amministrativi.

Un adeguamento in busta paga e un aumento sulle retribuzioni del turno notturno, pagato il 15% in meno rispetto al 2015, un rinnovo del contratto aziendale, scaduto da otto mesi, problemi legati alla ricostruzione post-sisma, il collega deceduto a causa del terremoto, Gerardo Cesaro, ucciso nel crollo del capannone la notte del 20 maggio 2012: queste le rivendicazioni di lavoratori e sindacati.

A chiedere a gran voce lo sblocco di alcuni punti salienti del contratto, tra lunedì e questa mattina sono stati l’80% dei 180 operai dello stabilimento dossese: più della metà sono donne e lavorano alla Tecopress da più di vent’anni.

Poi, alle 8 e mezza, l’inizio delle trattative tra Fiom Cgil e Uilm e l’azienda a Ferrara in Confindustria Emilia: “Il tavolo è stato positivo” dichiara Sandra Rizzo, segretaria generale Fim Cisl. “L’azienda ha dichiarato di avere avuto problematiche finanziarie ed economiche con alcuni importanti clienti, che stanno avendo difficoltà a pagare quanto già prodotto dall’azienda o addirittura non sono più interessati a produrre in Italia, nonostante abbiano dato l’autorizzazione allo stampaggio del particolare”.

Naturalmente “tutto ciò va a intaccare il bilancio finale 2018 di Tecopress, e mette un grosso punto di domanda alle prospettive di produzione, commesse e lavorative del 2019”. L’azienda assicura tuttavia di essersi già attivata per sopperire ai buchi dei clienti defilati, e nel frattempo sottolinea la sua disponibilità: “I vertici aziendali ci hanno garantito una riapertura della discussione delle trattative con i lavoratori” continua Sandra Rizzo. “La prossima settimana faremo alcuni incontri con i nostri Rsu e l’assemblea lavorativa per fare il punto della situazione, e poi faremo un ulteriore passaggio con i lavoratori”.

Rimane “un nodo da sciogliere” anche il problema della ricostruzione post-terremoto, i cui tempi si sono allungati, impedendo allo stabilimento di riprendere a pieno ritmo. In attesa di ulteriori direttive da parte dell’azienda e di un confronto con i delegati, i sindacati dichiarano il mantenimento dello sciopero già previsto per venerdì, senza il presidio.

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