Il municipio di Fiscaglia
di Giuseppe Malatesta
Fiscaglia. A pochi giorni dalla consultazione referendaria che il 2 dicembre chiamerà i cittadini di Fiscaglia e Ostellato ad esprimersi sulla possibile fusione dei due Comuni, i rappresentati dell’opposizione fiscagliese Roberto Manzoli, Mirko Barbieri e Renato Bertelli, nonché il vicesindaco Fabio Tosi, portano all’attenzione del Prefetto e del Segretario Comunale la delicata questione relativa ad un potenziale conflitto di ruoli nelle stanze dell’ufficio elettorale.
“Evidenziamo l’inopportunità che l’organizzazione della consultazione sia assegnata all’attuale responsabile dell’ufficio elettorale Marveno Brina, in quanto lo stesso ricopre la carica di segretario di circolo della forza politica promotrice della fusione dei Comuni di Fiscaglia e Ostellato”.
Segretario comunale del Partito Democratico, Brina dovrebbe secondo i sottoscrittori essere sostituito da un altro dipendente comunale per l’incarico in questione, “onde evitare situazioni di conflittualità e per la maggiore serenità della consultazione stessa”.
La pronta risposta del Segretario Comunale, pochi giorni dopo, sgombra il campo da conflitti di ogni sorta. Richiamando i valori di “imparzialità del dipendente pubblico e dell’azione amministrativa” nonchè “la tutela dei diritti politici del cittadino” il Segretario Virgilio Mecca riferisce inoltre che “agli atti del Comune non risulta alcuna comunicazione di appartenenza di dipendenti a partiti politici. Considerando comunque notorio quanto dedotto (ossia l’incarico di segretario del Pd fiscagliese, ndr) si deve verificare se sussista un conflitto di interessi anche potenziale tra la carica e il ruolo di responsabile dell’ufficio elettorale. A quest’ultimo – ricorda Mecca – la legge attribuisce specifici compiti e la minuziosa disciplina pare escludere che possano sussistere margini di discrezionalità tali da far emergere un conflitto di interessi”.
“Ci aspettavamo tale risposta” commenta il pentastellato Barbieri, mentre Tosi, in triplice veste di vicesindaco in carica, promotore del No e iscritto al Pd locale, tiene a puntualizzare “non c’era malizia nel portare all’attenzione la faccenda, che è congiunta con le opposizioni perché ci accomuna la presa di posizione per il No alla fusione. Come amministratore il mio intento era anche quello di tutelare il dipendente stesso in vista di una tornata che, per le posizioni che si sono assunte, potrebbe essere molto delicata. Prendo atto della risposta serenamente” conclude Tosi.
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