Argenta
15 Novembre 2018
A Consandolo è partita una raccolta firme per mantenere aperti il nido e la materna nonostante la difficile situazione economica

Una petizione al vescovo per salvare l’asilo parrocchiale

di Redazione | 2 min

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Consandolo. Non chiudete l’asilo. Lo chiede a gran voce la comunità di Consandolo. Che, tramite i genitori dei 35 iscritti che frequentano il nido (piccoli da 6 a 36 mesi) e la scuola materna (bambini da 3 a 6 anni) intitolati alla benefattrice “Elisa Buscaroli”, si stanno prodigando in una raccolta firme. Obiettivo: mantenere appunto aperta questa struttura parrocchiale in cui da alcuni anni, opera, dopo il ritorno delle suorine alla loro casa madre, personale laico.

Una petizione insomma, che avviata da alcuni giorni, ha già raggiunto circa 150 adesioni, coinvolgendo questa frazione del comune di Argenta (coi suoi circa 2300 abitanti) nella salvaguardia di un bene di significativa utilità e valenza educativa.

La sottoscrizione, oltre che col porta a porta, si avvale della collaborazione di negozi, bar, pubblici esercizi, attività commerciali.

Il destinatario, cui è indirizzata, è il vescovo della Diocesi di Ravenna: monsignor Lorenzo Ghizzoni. Questo il testo, che si riferisce appunto “ad un gioiello da custodire, che da generazioni ha accolto i bambini di Consandolo, accompagnandoli in un percorso di crescita e sviluppo della persona”.

La missiva continua poi così: L’affetto del paese è dimostrato dalle continue attività a sostegno della scuola. Ma purtroppo tutto questo non è più sufficiente. La diminuzione del numero delle nascite sta portando a una difficile gestione economica che rischia di determinare aumenti di rette insostenibili dalle famiglie. Noi crediamo che, visto l’importanza della scuola dal punto di vista della comunità e parrocchiale, la Curia abbia il dovere di fare il possibile per preservare questo patrimonio che altrimenti verrebbe irrimediabilmente disperso”.

Da segnalare che un paio di settimane fa è partita una sorta di gara di solidarietà culminata con una cena organizzata per questi scopi al campo sportivo. Mentre tempo addietro volontari, cittadini, imprese e aziende, si sono dati un gran daffare anche nel rifacimento di impianti. E per costruire un muretto di recinzione in cemento che delimita il confine con la pericolosissima Statale 16: prima rappresentato da una staccionata in legno più volte abbattuta da veicoli usciti di strada.

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