di Simone Pesci
Gaetano Sateriale, già sindaco di Ferrara fra il 1999 e il 2009, è stato ospite presso la Libreria Ibs+Libraccio martedì sera, in occasione della presentazione di “Viaggio in Italia”, una serie di racconti raccolti dalla rivista di cultura e politica “il Mulino”. Un viaggio, come suggerisce l’opera, da nord a sud che testimonia il cambiamento e mette a confronto dati riguardanti le varie realtà della Penisola.
Della parte narrativa ferrarese se ne è occupato proprio l’ex sindaco Sateriale, il quale viene punzecchiato dal moderatore dell’incontro, e consigliere comunale di Si, Leonardo Fiorentini. “Ferrara 20-30 anni fa era peggio di oggi – dice Fiorentini -. Piazza Verdi, ad esempio, era interdetta alla pubblica presenza, occupata dallo spaccio che forse dava meno fastidio perché meno colorato e meno ingombrante. Oggi, invece, l’università ha permesso un passaggio da città sorniona a movimentata, e Ferrara vive nel ricordo annebbiato di ciò che era”.
Sateriale, tuttavia, spende poche parole per la città che ha amministrato: “È vero che 20-30 anni fa non stessimo meglio, ma è altrettanto vero che in mezzo ci sono state tante cose come la crisi e il terremoto e ciò non possiamo fingere che siano cose neutrali; abbiamo subìto ferite grosse che hanno portato all’accentuazione di alcuni problemi”.
La disamina dell’ex primo cittadino si sofferma più che altro su temi nazionali, i cui spunti provengono da “un gran bel libro, interessante e stimolante”, che tocca il Paese nelle sue “tante specificità, nei suoi valori e disvalori, e nell’eredità storica enorme di cui in parte siamo prigionieri”.
“Un tema è valorizzare quelle grandi caratteristiche, ma lì facciamo pena – va giù diretto Sateriale -. Viviamo in un museo, ma non abbiamo capacità di valorizzare la nostra grandissima ricchezza e, banalmente, non abbiamo idea di futuro”. Questa è una stilettata in piena regola alla politica, definita “non adatta a valorizzare il patrimonio di questo Paese”. E ancora: “Non c’è un discorso di come questo patrimonio possa continuare a vivere, e non solo come nostalgia”.
Una “inadeguatezza istituzionale”, che spinge Sateriale a dire che “ho un’opinione pessimista, perché non vedo tante spinte localistiche e non vedo una regia nazionale che dica qual è la strada. Non vedo nessuna delle due cose. E se guardiamo dinamiche demografiche, economiche, i flussi di popolamento e spopolamento in Italia, non abbiamo davanti percorsi che ci lasciano affrontare il futuro con una certa tranquillità”. Non resta, dunque, che trovare “politiche adeguate perché continui a vivere una realtà multiforme dal punto di vista culturale, storico e architettonico”.
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