Politica
13 Novembre 2018
Il leghista: "Fusione scellerata". E il deputato Bignami (FI) scrive al Ministero: "Deve prendere una posizione chiara"

Camere di Commercio, Fabbri: “Pd fa passo indietro per limitare i danni”

di Redazione | 2 min

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“Finalmente anche il Pd corregge il tiro su quello che sarebbe stato un clamoroso errore dovuto al pasticcio combinato dal governo Renzi sull’abolizione delle Province. Siamo contenti che i presidenti provinciali si siano allineati alla visione della Lega e del ministro Centinaio che prestando la dovuta attenzione alle nostre terre ha bocciato l’idea della fusione”.

Così Alan Fabbri, capogruppo della Lega in Regione Emilia Romagna, interviene sulla riforma delle Camere di Commercio che aveva avviato gli enti di Ferrara e Ravenna verso una fusione in un’unica realtà, dopo la richiesta di stop giunta dai presidenti delle Province di Ferrara e Ravenna, Barbara Paron e Michele de Pascale, che chiedevano appunto di fermare il processo di accorpamento e consentire il mantenimento dell’autonomia dei due enti camerali.

“Come ha detto il ministro questa idea della fusione è scellerata e bisogna fare di tutto perché si torni indietro” assicura l’esponente del Carroccio, anche perché “le Camere di commercio funzionano e non è logico modificarne l’assetto, come dice Centinaio lasciamole lavorare”.

“Della stessa opinione sono anche i presidenti delle province di Ferrara e Ravenna che evidentemente si sono resi conto del danno che il loro stresso partito aveva innescato – commenta Fabbri -. È sempre positivo quando la sinistra ammette di aver sbagliato tiro e fa un passo indietro”. Unificare i due enti “sarebbe stato dannoso per il territorio così come si è rivelata dannosa e malfatta la riforma Delrio degli enti provinciali a cui sono stati tolti i fondi ma lasciate le competenze”.

Il deputato di Forza Italia, Galeazzo Bignami, depositerà invee una interrogazione rivolta al Ministero dello Sviluppo Economico per chiedere che sia sospeso il procedimento di fusione tra le Camere di Commercio di Ferrara e Ravenna. “Purtroppo il Pd si è svegliato tardi visto che tali fusioni sono frutto di una legge varata nella precedente legislatura – dice Bignami -. Ma, anche in vista dei pronunciamenti in merito ai tanti ricorsi presentati un po’ ovunque, è doveroso che il Ministero prenda una posizione chiara, stabilendo se tali processi debbano fermarsi oppure no”.

“Nel caso dell’accorpamento tra le Camere di commercio di Ferrara e Ravenna – afferma il deputato -, siamo di fronte alle solite scelte, calate dall’alto, che non tengono conto delle specificità e delle identità territoriali e non danno sufficiente garanzia rispetto al mantenimento di un servizio efficiente e soprattutto vicino a cittadini e imprese. Chiediamo dunque al Ministero un ripensamento complessivo di un impianto normativo che, già nelle fasi iniziali, sta dimostrando di non funzionare ma di produrre solo polemiche, malcontenti e ricorsi”.

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