Attualità
11 Novembre 2018
Seminario organizzato dall'ateneo ferrarese con l'Uisp. Presente anche la consigliera regionale Zappaterra: "Discriminazioni di genere sono atto incivile"

Sport e parità tra i sessi, le esperienze di Ilaria Corli e Marina Zanardi ad Unife

di Redazione | 4 min

Leggi anche

Il Giro delle Mura di Ferrara taglia il traguardo delle 50 edizioni

Presentato nella sala degli Arazzi della residenza municipale di Ferrara la 50a edizione del Giro delle Mura. Il Giro podistico delle Mura di Ferrara taglia un importante traguardo: 50 edizioni per un evento che ha visto la partecipazione di tantissimi campioni del mezzofondo locale e nazionale

di Davide Soattin

Volere è potere. Una frase ripetuta come un mantra all’infinito per colmare quel vuoto d’interesse e di riconoscimento che troppo spesso creano sponsor, addetti ai lavori e media nazionali circa gli importanti traguardi tagliati dalle atlete italiane, ingiustamente ‘colpevoli’ di praticare una disciplina poco seguita o di non avere lo stesso appeal dei loro colleghi uomini.

Una frase pronunciata chissà quante volte anche dalle ferraresi Ilaria Corli e Marina Zanardi, protagoniste con record e vittorie rispettivamente nel campo dell’ultracycling, del triathlon e del podismo, che al convegno ‘Linguaggio di genere tra sport e diritti alla pratica’, organizzato da Uisp e Università di Ferrara, hanno narrato luci e ombre delle loro esperienze agonistiche, evidenziando la dura realtà con cui è chiamata a confrontarsi la componente femminile all’interno del mondo sportivo.

A partire dallo spazio riservato dalle autorità e dai giornali alle imprese compiute dalle ragazze insieme al poco interesse mostrato dagli sponsor, come racconta la stessa Corli: “Se un ragazzo avesse messo a segno i miei stessi risultati nel triathlon avrebbe ricevuto più visibilità di quanta ne abbia avuta io, ma non tanto a livello locale, quanto a livello regionale e nazionale. Ho sempre trovato difficoltà nel trovare qualcuno che mi aiutasse finanziandomi, vuoi perché agli inizi praticavo ciclismo, che dal punto di vista femminile è tutt’oggi una disciplina poco seguita, vuoi perché ho sempre trovato sulla mia strada persone con poca cultura sportiva. Se magari avessi praticato un’attività diversa, forse avrei trovato terreno più fertile”.

Ma non solo. A volte la discriminazione proviene anche da chi avrebbe il compito di stimolare in positivo, e invece finisce con il tarpare le ali alle proprie atlete. E’ il caso della Zanardi, che prima di prendere parte alla 100 chilometri di Seregno nel 2012, era stata giudicata dal proprio allenatore poco adatta nel percorrere lunghe distanze a piedi: “Con grandi sacrifici e grande impegno sono riuscita ad incoronare il mio sogno. Nel 2006 ho partecipato alla maratona di Venezia, sono arrivata prima e da lì non ho più smesso. Gli addetti ai lavori hanno iniziato ad avere più considerazione nei miei confronti e mi hanno detto ‘Magari sei più portata per le ultra maratone’. Così ho accettato, mi sono inserita nella squadra della Nazionale, che era già stata allestita, e ho avuto in cambio grandi ed indimenticabili soddisfazioni”.

Nonostante tutto, però, quello che Ilaria e Marina sono state capaci di mettere insieme ha comunque fornito un riscontro positivo anche a livello sociale, soprattutto grazie all’universo dei social network, aiutando un numero sempre più grande di donne nel partecipare attivamente ad una vera e propria emancipazione sportiva, che ha preso vita nelle parole di entrambe: “Tantissime ragazze ci scrivono e ci seguono su Facebook e le richieste sono aumentate con le nostre vittorie e le nostre conquiste. Sempre di più ci chiedono consigli sull’alimentazione, sulla preparazione o su come affrontare le gare. Sono interessate nel vivere esperienze simili alle nostre, e il riscontro lo vediamo quotidianamente”.

Due racconti di vita, due esperienze che hanno colpito la consigliera regionale Marcella Zappaterra, da sempre in prima linea per quanto riguarda queste tematiche: “Ho sempre cercato di affrontare i problemi relativi al linguaggio di genere e alla parità tra i sessi con modi politicamente corretti, mentre oggi affronto con una certa frustrazione la regressione che stiamo vivendo in questo periodo circa l’autodeterminazione delle donne. Le parole sono il mezzo con cui rivestiamo i nostri pensieri e li distribuiamo agli altri, e sono lo specchio della nostra società. La Legge sulla Parità è stata un tappa importantissima per la nostra Regione. Una battaglia che bisogna portare avanti, al fine di cancellare l’atto incivile delle discriminazioni di genere”.

“Questa è una sfida che possiamo vincere, grazie soprattutto ad una maggiore consapevolezza in tutti gli ambiti sociali – ha poi concluso la Zappaterra -. A differenza di dieci o venti anni fa, oggi viviamo in un’epoca migliore, ma dobbiamo comunque perfezionare la percezione nei confronti di quelle donne che troppo spesso vengono trattate in maniera diversa. E lo potremo fare solamente promuovendo attività, studiando il passato e mostrando la forza e l’energia di ragazze come Ilaria e Marina, con l’obiettivo di valorizzare figure femminili che hanno fatto la storia in molteplici campi della società. Solo così daremo vita al vero cambiamento”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com