Comacchio
11 Novembre 2018
Fronte comune per salvare la costa e la sua economia, sindaco e Lega non nascondono l'insoddisfazione per "anni di promesse disattese dalla Regione"

“Stanchi delle promesse”. Il grido d’allarme dei Lidi in agonia

di Redazione | 4 min

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Comacchio. Non ha colore politico il grido d’allarme lanciato da operatori e amministratori sulle enormi difficoltà della costa comacchiese di reggere il colpo dell’ennesimo dissesto idrogeologico, quello che a fine ottobre ha cambiato i connotati delle spiagge dei lidi a suon di mareggiate e inondazioni. A Lido delle Nazioni, a pochi metri da un tratto di spiaggia ridotto ai minimi termini, sono i rappresentanti della Lega Alan Fabbri e Maura Tomasi a tendere la mano ai consorzi turistici e agli imprenditori che questi rappresentano, allo stesso tavolo del sindaco Marco Fabbri, che si unisce alla dura critica indirizzata alla Regione, responsabile a detta di tutti di aver eccessivamente procrastinato il problema nel tempo, praticamente per decenni.

Promesse, solo promesse. Siamo stanchi, esausti”. Poche parole esemplificative, quelle dei consorzi, Gianni Nonnato per Nazioni e Nicola Bocchimpani per AsBalneari, che non nascondono come sia sempre troppo tardi per tentare di mettere in salvo il territorio e l’economia legata al balneare che, come le spiagge, è stremata da una situazione che finora non è stata mai affrontata con una progettazione seria. “Chiediamo una sistemazione adeguata prima che il problema passi ad interessare, dopo gli stabilimenti, anche l’abitato, ormai molto esposto”, nota Nonnato. “Oggi riattiviamo il confronto con il sostegno della Lega, che porterà la nostra voce in Regione ancora una volta. Il presidente Bonaccini è venuto a saperlo, e guarda caso ha dato a sua volta la disponibilità ad incontrarci al più presto”.

“Era un tema della loro campagna elettorale quattro anni fa – ricorda Alan Fabbri in un intervento “volutamente polemico” –, e probabilmente lo sarà ancora nel 2019. Credo sia comunque opportuno ragionale in una logica di territorio e non di partiti, ma non si può fare a meno di notare quanto sia patetico questo atteggiamento di Bonaccini, come patetico è l’intervento in Regione della consigliera Marcella Zappaterra, che interroga sé stessa sullo stato della costa, e di Paolo Calvano, che continua a ragionare di interventi emergenziali senza capire che l’erosione, il dragaggio e la manutenzione della costa sono svincolati dal maltempo e dovrebbero essere ricompresi in una programmazione seria. Basta fare lo scarica barile sul maltempo, noi su questo punto non molleremo”.

“Oggettivamente è cosi” ammette il Fabbri sindaco. “Veniamo da anni di sollecitazioni, incontri con i tecnici e con i consiglieri Zappaterra e Calvano, tavoli che non hanno mai portato ad un progetto esecutivo e a nulla di più che ad interventi di ripascimento a spot finanziati tra l’altro con i fondi per la pesca. Esiste un rischio concreto di compromettere l’abitato dei Lidi, è necessario e urgente trovare le risorse. Questa – conclude Fabbri – deve essere una battaglia comune del territorio, da parte mia c’è tutta la disponibilità a collaborare e mi aspetto che i consiglieri regionali vigilino sulla situazione, a maggior ragione se l’assessorato competente non è in grado di fornire chiare linee guida ai tecnici: i risultati degli interventi programmati finora è sotto gli occhi di tutti”.

Per Maura Tomasi e per i rappresentanti locali il problema sta anche in un mancato accoglimento di osservazioni e pareri che in questi anni sono venuti da chi conosce e opera il territorio (“più di chi sta seduto dietro le scrivanie” dice l’imprenditore Giuseppe Carli). “Abbiamo alle spalle l’esperienza delle opere sul Porto Canale, nel 2011 – ricorda Tomasi, allora vicesindaco – avevamo previsto che avrebbero portato enormi problemi al litorale. I tentativi di rimediare successivamente non hanno portato a nulla di concreto. Le spiagge sostengono la nostra economia e abbiamo bisogno di difenderle ad ogni costo: invito il sindaco e i consiglieri regionali ad attivarsi in modo risolutivo presso la Regione, mettiamoci insieme a tutti i livelli istituzionali per raggiungere un risultato”.

“Il prima possibile” è la preghiera di Bocchimpani, che tracciando il quadro generale porta l’attenzione su dati eclatanti. “La sicurezza del litorale è ai minimi storici, il settore balneare di Comacchio è assolutamente in stallo, con gli investimenti privati di medio e lungo termine bloccati, presenze in calo e spiagge sempre più corte (2,5 metri in meno ogni anno). Nel 2003 ognuna ospitava in media 250 ombrelloni, oggi siamo sui 170, il 30% in meno. Siamo sempre stati scelti non perché belli, ma perché eravamo comodi e offrivamo servizi. Tutto questo non esiste più”.

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