Eventi e cultura
9 Novembre 2018
La Fondazione Bruno Zevi ospita la rivisitazione della mostra. All'inaugurazione interverrà Modonesi

“Identità” di Biagio Rossetti alla conquista di Roma

di Redazione | 3 min

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Nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita di Bruno Zevi, mercoledì 14 novembre alle 17 la Fondazione Bruno Zevi inaugurerà, nella sua sede di via Nomentana 150 a Roma, la mostra “Biagio Rossetti secondo Bruno Zevi”, a cura di Matteo Cassani Simonetti, Francesco Ceccarelli e Adachiara Zevi e realizzata in collaborazione con il comitato tecnico scientifico per le celebrazioni del cinquecentenario della morte di Biagio Rossetti.

All’evento inaugurale, in rappresentanza del Comune di Ferrara sarà presente l’assessore ai Lavori pubblici e Beni monumentali Aldo Modonesi, che è anche uno dei componenti del comitato tecnico scientifico per le celebrazioni del cinquecentenario della morte di Biagio Rossetti.

La mostra, aperta al pubblico fino all’11 febbraio 2019, rivisiterà l’esposizione “Identità” di Biagio Rossetti tenutasi nel teatro comunale di Ferrara nel 1956, dedicata al grande architetto rinascimentale e realizzata sotto la direzione di Bruno Zevi, che di Rossetti ne esaltò il valore e il ruolo, celebrandolo come “primo urbanista moderno europeo” e rivalutandone il ruolo, fino ad allora sottostimato, nella storia della architettura occidentale.

Si trattava di un esperimento nuovo, una vera e propria sfida culturale, allestire nell’Italia del dopoguerra la prima mostra dedicata a un architetto del passato, secondo una visione moderna e spregiudicata che privilegiava il saper leggere l’architettura e l’urbanistica attraverso fotografie, rilievi e schizzi critici, uniti a una lettura filologica dell’opera dell’autore ferrarese.

La Fondazione Bruno Zevi e il Comitato tecnico scientifico per le celebrazioni del cinquecentenario della morte di Biagio Rossetti vogliono proporre oggi con questa mostra, una riflessione storica e critica su quell’esperienza della cultura architettonica postbellica, raccontando lo straordinario progetto critico, espositivo ed editoriale, con materiali inediti quali i disegni e gli schizzi di Valeriano Pastor raccolti nel suo prezioso taccuino, le lettere, i provini originali delle foto della mostra scattate da Gianni Berengo Gardin, oltre a un ricco apparato fotografico inedite sono anche le due interviste a Gianni Berengo Gardin e a Valeriano Pastor, realizzate in occasione della mostra romana.

In due sale è documentato l’iter del libro su Biagio Rossetti con documenti provenienti dall’archivio Einaudi, mentre una sala è dedicata alla Ferrara dei tempi della mostra, con una rassegna di documenti inediti dell’archivio comunale e dell’archivio Carlo Savonuzzi, grande ingegnere ferrarese. A conclusione della mostra sarà indetta una giornata di studio e sarà pubblicato un catalogo con la documentazione della mostra e gli atti del convegno.

L’allestimento del 1956, curato da Valeriano Pastor – coadiuvato da Luciano Perret e Vittorio Clauser – mescolava i rilievi metrici degli edifici alle fotografie di Gianni Berengo Gardin e ai plastici di Costantino Dardi, fondendo i materiali secondo un linguaggio inedito e dal forte impatto espressivo, che fornì nuove chiavi di lettura per l’interpretazione della città storica.

Alla mostra seguì presto la pubblicazione della monumentale monografia pubblicata da Einaudi “Biagio Rossetti architetto ferrarese. Il primo urbanista moderno europeo”. L’ingresso alla mostra è libero.

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