Attualità
7 Novembre 2018
Al via il nuovo progetto che unisce Ama e Ausl “per un concetto di salute a 360 gradi”

Alzheimer e demenza, nuovo punto d’ascolto per i familiari

di Redazione | 2 min

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Un nuovo punto d’ascolto dedicato a tutti coloro che si trovano ad affrontare, spesso spaesati, il dramma delle patologie dementigene. È il risultato dell’accordo tra Azienda Usl e Ama (Associazione Malattia Alzheimer), in partenza da oggi – mercoledì 7 novembre – presso la Casa della Salute nella Cittadella San Rocco, dalle 10 alle 12 presso l’ambulatorio n. 14, con cadenza settimanale.

Una giornata “non casuale”, quella del mercoledì, come illustra il responsabile del Progetto Demenze Ausl Franco Romagnoni, perché sarà presente, nello stesso ramo, anche il personale specialistico dell’ambulatorio geriatrico”. Difatti le persone affette da patologie dementigene rappresentano il 6,5% della popolazione globale ultrasessantenne, e Ferrara ne conta circa 8mila, di cui 2500 complessivamente in carico presso i centri del territorio, provincia compresa.
Un primo presupposto che fa pensare all’estensione della problematica a livello psicologico e sociale che coinvolge i cosiddetti ‘caregivers’, ossia i familiari o i prossimi che “sono quelli che ne soffrono di più – constata la presidente Ama Paola Rossi – trovandosi ad affrontare “un carico assistenziale spesso alienante e portandosi dietro lo stigma che queste malattie portano con sé, con il rischio di solitudine e di arrivare per questo motivo ai margini della società”.

Ecco perché presso il punto d’ascolto sarà presente la figura di Maria Teresa Romanini, da sempre assistente sociale presso Asp, che dopo il pensionamento ha conservato “quella spinta che mi porto dietro attraverso il mio volontariato con Ama”, con il quale sigilla il suo contributo. Una “conoscenza di lunga data ed una competenza che non si annulla col pensionamento – si complimenta la responsabile del Servizio Anziani di Asp Annalisa Berti, analizzando come “un ascolto competente ed empatico, derivante dalla propria esperienza, che sia lavorativa o perché vissuta in prima persona, possa essere definito un vero e proprio servizio”. L’ascolto di Romanini verrà infatti affiancato da un profilo specializzato in psicologia, dal sostegno di un avvocato e dalle numerose attività a livello linguistico e musicoterapico.

Una cooperazione, insomma che “va oltre la mera assistenza clinica ma punta ad un concetto di salute come benessere a 360 gradi” e che, fa notare il direttore del Distretto Centro Nord Renato Cardelli, “è il motivo per cui si chiama Casa della Salute e non servizio sanitario”.

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