“Non importa essere cattolici per essere indignati: prendere la distanze dal meticciato significa essere a un passo dalla riabilitazione della razza ariana”.
Sono toni duri quelli usati dalla senatrice Pd Paola Boldrini per contrastare la manifestazione degli Insorgenti di domenica mattina davanti al Duomo e per esprimere solidarietà al vescovo Gian Carlo Perego, dopo la levata di scudi in difesa del vescovo del Partito Democratico e di Articolo 1-Mdp.
“Questo sprezzo per le istituzioni, non solo politiche ma anche ecclesiastiche, è preoccupante – afferma Paola Boldrini -. Il dissenso si può esprimere in tanti modi, che prevedono il dialogo. Oltre al fatto che monsignor Perego non ha pronunciato nulla di oltraggioso”, ovvero che “la sfida dell’Italia è riconciliare un paese che muore con i giovani di altrove per iniziare una nuova storia. Se chiudiamo la porta ai migranti, scompariremo”.
“Il suo concetto di accoglienza è stato manifesto fin dal suo insediamento. E non saranno certo queste iniziative a dissuadere lui e chi come lui la pensa” assicura la senatrice dem. Anche perché “prendere la distanze dal meticciato, quasi fosse una deformazione, significa essere a un passo dalla riabilitazione della razza ariana – attacca Boldrini -. Non esiste la ferraresità, l’italianità, l’uomo non è un prodotto di mercato da promuovere. Esiste l’individuo e non la razza”.
Una riflessione condivisa dal coordinamento del Partito Socialista di Ferrara che parla di “uno spettacolo a dir poco sgradevole per l’intera comunità, non solo per il mondo cattolico ferrarese” ed esprime “massima solidarietà al vescovo, auspicando che non si ripetano più episodi del genere”.
“Non è ristretta al solo contesto religioso la difesa dei principi di pluralità, democrazia e solidarietà che mons. Perego ha rimarcato nella sua ultima intervista – spiega Leonardo Uba a nome del Psi -; il mondo laico, civile e democratico tutto deve unirsi al più presto per far emergere il rischio che il Paese sta attraversando: pericolo di una deriva sempre più estremista, nostalgica di un periodo che ha snaturato l’essere umano, facendo credere che il mondo si potesse dividere in buoni e cattivi, in razze superiori ad altre inferiori”.
“Il pericolo è dietro l’angolo, anzi, nella nostra piazza – rincarano i socialisti -: il teatrino messo in scena dagli Insorgenti domenica ne è l’esempio calzante; non aspettiamo che sia troppo tardi per emarginarlo”.
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