Mesola
30 Ottobre 2018
A Venezia il progetto con l'obiettivo di far conoscere siti di rilevanza culturale e ambientale della costa adriatica meno noti

Gal Delta 2000 capolifa al terzo meeting di Innocultour

di Redazione | 3 min

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Si è tenuto a Venezia il terzo meeting tra i partner di “Innocultour – innovazione e promozione del patrimonio culturale dell’Adriatico come driver per lo sviluppo turistico”, progetto transfrontaliero inserito nel programma Interreg Italia-Croazia, che punta ad accrescere la visibilità di siti di rilevanza culturale e ambientale della costa adriatica meno noti al grande pubblico.

Capofila del progetto è il Gal Delta 2000, nel territorio del Delta il progetto coinvolge il Museo del bosco e del cervo e il territorio di Mesola e il Museo del sale e il territorio delle Saline di Cervia. Questi siti saranno inseriti all’interno di una rete di promozione culturale e turistica e saranno dotati di strumenti tecnologici innovativi per favorirne la fruizione da parte dei visitatori.

Oltre ai rappresentanti di Delta 2000, al meeting veneziano hanno partecipato gli altri partner: per l’Italia la Regione Veneto e la Regione Molise, per la Croazia l’agenzia di sviluppo spalatina Rera e il Museo di Storia Naturale della storica città di Fiume. Per Delta 2000 erano presenti Mauro Conficoni, consigliere delegato, Angela Nazzaruolo, coordinatore e Marzia Cavazzini, project manager.

“Il meeting è stato l’occasione per i partner di confrontarsi sullo stato di avanzamento delle attività realizzate finora e su come organizzare le nuove azioni. In particolare la definizione di un concorso di idee per la raccolta di studi di fattibilità, finalizzati a identificare come strutturare siti museali e aree partner attraverso l’uso delle nuove tecnologie, al fine di rendere più innovativo il patrimonio culturale e di rafforzarne l’accessibilità”, sottolineano Conficoni e Nazzaruolo.

Durante il meeting si è potuto visitare il museo Civico della laguna sud di Chioggia, uno degli otto siti che in Veneto verrà coinvolto nelle attività progettuali.

Con l’occasione del meeting, la Regione Veneto ha inoltre organizzato il convegno dal titolo “Raccontare il territorio, comunicare l’Europa. Strategie di promozione culturale e turistica nell’area adriatica”. L’evento – rivolto agli operatori del settore turistico e museale, a ricercatori e studenti – è stato dedicato alla identificazione delle strategie per incoraggiare efficacemente il pubblico a scoprire il patrimonio culturale dell’area adriatica.

Durante la mattinata si sono susseguiti interventi di esperti e tecnici del settore, dopo Luisella Pavan-Woolfe, direttore dell’Ufficio di Venezia del Consiglio d’Europa e Valentina Galan, direttore del Coordinamento servizi culturali territoriali della Regione Veneto, che hanno aperto i lavori, si sono alternati interessanti interventi e relazioni coordinati da Aurora di Mauro dell’Ufficio musei della Regione del Veneto.

Il seminario è iniziato con l’intervento dell’architetto Loretta Zega, direttrice del Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra (Ve), sull’importanza di fare rete tra realtà coinvolte nella conservazione e promozione culturale e turistica congiunta con la presentazione del caso della bigliettazione unica creata per una serie di musei statali e civici dell’area di Venezia e Rovigo.

A seguire Stefan Marchioro della Direzione Turismo del Veneto ha presentato le linee guida del Piano Strategico di Sviluppo Turistico nazionale, evidenziando l’importanza di cogliere le opportunità derivanti della sharing economy e del suo potenziale impatto sul settore turistico, diversamente il rischio è quello di perdere un importante occasione di sviluppo economico.

Nicole Moolhuijsen, ricercatrice, università Ca’ Foscari di Venezia, ha portato un importante contributo sull’analisi dei pubblici e dei flussi e infine Massimiliano Zane, progettista culturale, ha dato un importante contributo con esempi concreti di quali possono essere le tecnologie che possono essere utilizzate in un contesto culturale e museale attorno al tema dell’impiego delle nuove tecnologie per dare valore aggiunto al patrimonio culturale sottolineando come questa debba essere considerata come un mezzo, mai un fine, affinché il protagonista sia sempre il contenuto e non il contenitore.

Nei prossimi mesi, i partner di Innocultour metteranno a frutto anche questi importanti contributi attraverso interventi concreti. L’obiettivo è identificare le migliori tecnologie per consentire al patrimonio culturale e storico di fungere da importante elemento di sviluppo territoriale ed economico.

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