Jolanda
26 Ottobre 2018
L'ente stringe la cinghia con un piano di rientro da 2,8 milioni, Vitellio: "Nostri timori erano fondati", i sindacati inermi di fronte alla "protervia del sindaco Trombin"

I conti in rosso di Jolanda, per Pd e sindacati è l’ora del ‘Te l’avevo detto’

di Redazione | 3 min

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Jolanda di Savoia. “L’isolamento dei Comuni non porta a niente di buono per i cittadini”. Il segretario del Pd provinciale Luigi Vitellio commenta così le sventure dell’ente jolandino, all’indomani di un consiglio comunale che ha visto approvato dalla sola maggioranza un piano di riequilibrio quindicennale da 2,8 milioni di euro. Un risvolto spiacevole che diventa un assist perfetto per il partito che tanto aveva criticato, qualche mese fa, la scelta di Jolanda e dell’amministrazione del sindaco Elisa Trombin di abbandonare l’Unione Terre e Fiumi che la legava a Copparo, Berra, Ro, Tresigallo e Formignana.

Prevedibili le considerazioni di Vitellio che, per la serie ‘Te l’avevo detto’, ricorda come “i timori espressi ai tempi dal Partito Democratico sulla gestione finanziaria del Comune erano fondati. Nel frattempo l’amministrazione lanciava accuse molto distanti dalla realtà nei confronti degli altri Comuni”.

“Non si tratta di personalismi, ma di comprendere come il disavanzo di bilancio andrà ad impattare sulla vita dei cittadini. E’ questo che l’amministrazione dovrebbe chiarire, visto che la giunta ha proposto una manovra pesantissima al suo consiglio comunale che segnerà i prossimi 15 anni. Da quanto emerso, si ricavano informazioni preoccupanti circa le sorti dell’asilo, della scuola, dei servizi alle famiglie e dei costi che, direttamente o indirettamente, dovranno sopportare i cittadini. Nessun riferimento poi ai servizi sociali e all’integrazione scolastica. Queste notizie dovrebbero spingere l’amministrazione a parlare con chiarezza e a dire quali politiche salteranno nei prossimi mesi“.

“Da sempre – conclude Vitellio – il Pd ha praticato scelte opposte: fare dell’unità del territorio un punto di forza. E, indirettamente, quello che sta accadendo oggi, conferma quanto sia importante continuare su questa strada: i comuni isolati sono più deboli, hanno meno possibilità di investire e sono costretti a dover prendere scelte difficili che ricadono sulle spalle delle famiglie”.

Per concludere, un’anticipazione quasi sadica: mentre Jolanda stringerà la cinghia, “per parte nostra – assicura Vitellio – continueremo a lavorare nei prossimi mesi per imporre all’Unione Terre e Fiumi un salto di qualità ancora più importante di quello già realizzato“.

Di pari passo, anche loro in pieno spirito del ‘te l’avevo detto’, Cgil, Cisl e Uil intervengono sulla questione ricordando come quello che avevano ampiamente previsto “purtroppo stia accadendo: avevamo anche chiesto di poter dare un nostro contributo al fine di provare a trovare soluzioni nell’interesse dei cittadini di Jolanda, ma la protervia tipica di un sindaco che stava portando il comune letteralmente a ‘sbattere’ non ci ha consentito neppure un’interlocuzione degna di tale nome“.

“Non vogliamo fermarci ad un inutile ‘lo avevamo detto’ – aggiungono poi -, ma cogliere l’occasione per esprimere considerazioni valevoli anche per il futuro: servono correttivi al sistema per prevenire che i danni della mala gestione (evidenti incapacità, errori, gravi scelte politiche sbagliate segnalate pubblicamente non solo dai sindacati) ricadano su cittadini e dipendenti”.

Per i sindacati “in una regione come la nostra è inaccettabile ed ingiusto assistere alla riduzione di qualità e quantità dei servizi a cittadini ed imprese. Questa vicenda – concludono – dimostra come sia possibile legittimare una cultura per la quale la riduzione e l’impoverimento della pubblica amministrazione sia dovuta non solo dai tagli ai finanziamenti, ma pure dell’incapacità di scelte politiche rivolte al bene dei cittadini che si dovrebbero rappresentare”.

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