Attualità
25 Ottobre 2018
Il titolare dell'alimentari segnala i disagi all'Urp: "Nessuna comunicazione del cantiere, ho perso una giornata di lavoro"

Commerciante ‘murato vivo’ si trova un buco davanti al negozio per la fibra ottica

di Redazione | 3 min

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Con la fibra ottica si naviga velocemente, ma altrettanto velocemente fa girare altre cose. È quello che è successo a un commerciante ferrarese che prima si è trovato ‘murato vivo’ nel suo negozio a causa dei lavori di posa delle rete e dopo, a causa di un guasto alla linea, è incappato in una grossa buca davanti alla sua attività.

Il negoziante è Marco Pasqualini, titolare dell’alimentari Togo in via Arianuova 51, che ha deciso di segnalare i disagi vissuti a causa della fibra all’ufficio relazioni col pubblico del Comune di Ferrara; problemi riscontrati anche dall’amministrazione comunale che ha deciso di diffidare formalmente Open Fiber, l’azienda che si sta occupando di incrementare la qualità della fibra ottica a Ferrara, nel proseguire i lavori “creando eventuali disservizi e danni alla città, dei quali dovrà eventualmente risponderne”.

I disagi per Pasqualini partono tempo fa, a giugno 2016, “quando mi trovai ‘murato vivo’ nel mio negozio a causa dei lavori per la fibra ottica. Allora, senza nessun avviso, Telecom Italia posizionò un pozzetto a livello strada proprio di fronte alla porta del mio negozio. Per carità, cosa buona e giusta, ma se mi avessero avvisato avrei magari preso un giorno di ferie (ho un negozio di generi alimentari, non di scarpe a cui poter dare una spolverata). Contattato l’ufficio competente (assessore Modonesi) ricevetti qualche scusa e nulla più: sopportare per un bene comune più alto”.

La pazienza c’è stata ma è stata persa definitivamente ieri. “Il 24 ottobre, al mio rientro pomeridiano, mi sono trovato con un buco di 1 metro per 2 esattamente di fianco al pozzetto della Telecom, questa volta ad opera di Open Fiber o sue ditte incaricate – riferisce il commerciante -. Alle mie rimostranze l’operaio mi ha raccontato di un fantomatico guasto alla linea Telecom (stranamente concomitante ai loro lavori e non riparabile dal pozzetto esistente) e per somma fortuna avevano a disposizione un bobcat con martello pneumatico e una trivella posatubi (ho smesso da un po’ di credere a Babbo Natale)”.

“Visto che continuo a vendere generi alimentari e che non è stata disposta nessuna protezione per la polvere e/o detriti, l’unica difesa a tutela del negozio e dei miei clienti è stata quella di abbassare le saracinesche e perdere un pomeriggio di lavoro (oggi, giovedì, chissà se potrò lavorare?)” si domanda sconsolato il titolare che chiede pertanto all’ufficio comunale competente “come mai non obbligano le ditte (a cui loro rilasciano i permessi) ad avvisare le attività commerciali della programmazione e tempistica dei lavori e ad adottare tutti gli accorgimenti per non causare un danno anche economico”.

Non è l’unica richiesta, legittima, avanzata dal negoziante, il quale chiede anche che “obblighino le ditte a ripristinare il manto stradale e la relativa segnaletica del carico/scarico in tempi più che rapidi, la volta scorsa sono passati più di tre mesi dal termine dei lavori al ripristino, ma era estate. Adesso si va verso Natale e tale spazio è di assoluta necessità non solo per me ma per tutte le attività nelle immediate vicinanze. In fin dei conti – nota Pasqualini – si tratterebbe solo di rispettare anche il lavoro altrui”.

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