Economia e Lavoro
24 Ottobre 2018
Il segretario generale uscente al convegno del sindacato: "Serve inclusione, distribuire il welfare e creare lavoro modificando il sistema liberista"

Cgil, Zagatti: “Cambiare il modello capitalista che crea disuguaglianze”

di Redazione | 3 min

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di Simone Pesci

In un Apollo quasi gremito, con una poltrona vuota addobbata con un drappo rosso in onore delle 70 vittime di femminicidio di quest’anno idealmente invitate, sta andando in scena il diciannovesimo congresso provinciale della Cgil Ferrara. L’ultimo da segretario generale per Cristiano Zagatti, al quale è toccato l’onere di dare il via ai lavori.

“L’ultima volta che eravamo qui è stato dopo il vergognoso spettacolo di Gorino, dove furono respinte dodici migranti” ricorda Zagatti, che indica quel momento come “inizio di una politica dell’odio che ha portato ai risultati del 4 marzo”. Viviamo in un “periodo intriso di individualismo” spiega Zagatti, nel quale “le guerre unilaterali di Trump si sono estese e il prezzo si sta pagando anche nella nostra provincia: ad esempio una nota azienda di Cento produttrice di bruciatori per caldaie dopo un 2017 da record in questo mese ha avviato gli ammortizzatori sociali”.

“E’ forse colpa della globalizzazione la disoccupazione, l’incremento delle partite Iva che nascondono il lavoro subdolo, l’aver compromesso il futuro delle giovani generazioni” si chiede l’ormai ex segretario, che al quesito si risponde da solo: “Ci sono ragioni ben più profonde. C’è un modello capitalista che ha affermato un processo che crea disuguaglianze e vede il welfare come un costo”.

Qui, arriva anche il primo attacco al governo, reo di aver confezionato “un condono fiscale che è un capolavoro di ingiustizia”. “Serve l’Europa dell’inclusione contro quella dei sovranismi – prosegue il monologo di Zagatti -. Serve distribuire il welfare, rafforzare quell’Europa attenta alla crescita e ai contesti sociali, così come è necessario un forte sindacato europeo. E se nel 2017 la povertà relativa tocca quasi nove milioni di italiani, dai dati Istat, serve cambiare il modello economico liberista, creando lavoro”.

E ancora un’altra sferzata a Di Maio: “Il reddito di cittadinanza non va nella giusta direzione, è una truffa lessicale. Servono proposte per dare un futuro alle prossime generazioni, va contrastato lo sfruttamento, c’è bisogno di una lotta culturale all’evasione fiscale e al lavoro nero perchè ormai sono fatti culturalmente accettati. L’illegalità è sempre a danno di tutti e va combattuta”. Su questo tema il sindacalista rivela qualche numero per la provincia ferrarese, come i “tre ispettori Inps più uno part time, un solo ispettore per l’Inail, il calo del 14% dei controlli fiscali e le diciannove persone che lavorano nell’ambito della sicurezza: ciò significa che per controllare tutte le aziende della provincia servirebbero dieci anni e che alcune sono esenti a vita dai controlli”.

Bisogna cambiare, e anche in fretta, chiosa Zagatti, riferendosi “alla frantumazione degli ammortizzatori sociali e alla volontà di indebolire la tutela dei lavoratori attaccando sindacati e patronati” operati dai precedenti governi. A quello attuale, invece, arriva un altro attacco, perchè mostra “indifferenza verso le persone che emigrano e perchè ha affossato il sistema Sprar, positivo per l’accoglienza: voglio esprimere vicinanza e solidarietà a Mimmo Lucano”. E se “il razzismo impregna la vita pubblica” Zagatti ha un pensiero anche per Raffaele Rinaldi e per Viale K: “Chi fa veramente paura, in questo Paese, sono i razzisti”.

“Ottimi i bandi della Camera di Commercio e quelli del Comune per le assunzioni – conclude Zagatti -. Ottima la notizia dello sblocco del bando periferie, ma abbiamo bisogno anche di infrastrutture e non sentiamoci immuni da infiltrazioni mafiose a Ferrara. Per tornare ai livelli pre-crisi mancano circa 13 punti percentuali e la crisi continua a mordere. Noi abbiamo l’obbligo di riannodare i fili della società”.

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