Comacchio
19 Ottobre 2018
Operazione complessa di vigilanza pesca. Elevate sanzioni per oltre 27.000 euro

Scoperti dalla Guardia Costiera quattro pescatori abusivi di vongole

di Redazione | 2 min

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Porto Garibaldi. Ancora una volta a finire nel mirino della Guardia Costiera di Porto Garibaldi sono stati alcuni operatori del settore della miticoltura (o sedicenti tali) sorpresi a pescare illegalmente novellame di vongola verace in mare aperto e fuori dalle aree appositamente individuate e date in concessione dalla Regione Emilia Romagna.

Diversi pescatori abusivi sono stati colti sul fatto nel corso di un’operazione che si è conclusa nella serata di ieri dopo due giorni di appostamenti e ispezioni via mare coordinata dall’Ufficio circondariale marittimo–Guardia Costiera di Porto Garibaldi mirata a vigilare sul regolare svolgimento di tutte le attività di pesca professionale marittima. Deterrenza e tolleranza zero, questi gli obiettivi del dispositivo di sorveglianza messo in atto dalla Guardia Costiera di Porto Garibaldi sotto il coordinamento del Centro Controllo Area Pesca–Ccap di Ravenna.

Numerose le violazioni contestate ai quattro responsabili scoperti dalla Guardia Costiera: pesca in zone vietate dalle vigenti norme nazionali in materia di pesca, intralcio all’attività ispettiva, irregolarità sulla tenuta delle certificazioni previste in materia di sicurezza della navigazione e, nel caso di un’imbarcazione, la totale assenza di copertura assicurativa del mezzo. Tali violazioni hanno portato all’elevazione di sanzioni amministrative per un totale di 27.879 euro e delle relative sanzioni accessorie quali il sequestro degli attrezzi professionali, del prodotto detenuto a bordo nonché dell’imbarcazione priva di assicurazione. Inoltre, al comandante di una delle quattro unità fermate sono stati applicati anche 12 punti (massima sanzione applicabile) sia sul titolo professionale, sia sulla licenza di pesca, per la commissione di infrazioni gravi in materia di pesca.

Anche in questa occasione la Guardia Costiera ha impedito che prodotti ittici, nella fattispecie molluschi bivalvi prelevati sui fondali di aree non classificate sanitariamente, venissero illecitamente immessi sul mercato e destinati al consumo umanoCon l’occasione l’Ufficio circondariale marittimo di Porto Garibaldi raccomanda agli esercenti di ristorazione, nonché ai consumatori finali, di non acquistare prodotti ittici da soggetti diversi da quelli regolarmente operanti sulla filiera ittica–commerciale. Il consumatore, all’atto dell’acquisto dei prodotti ittici, dovrà porre particolare attenzione circa la presenza di un corretto sistema di etichettatura e tracciabilità del prodotto, che fornisca tutte le informazioni obbligatorie previste dalle norme nazionali e comunitarie. Si suggerisce inoltre di verificare che su ogni collo contenente molluschi bivalvi sia presente una targhetta o marchiatura che identifichi l’origine del prodotto e che attesti, sotto il profilo igienico sanitario, che lo stesso sia stato trattato presso un centro di spedizione e/o di depurazione regolarmente riconosciuto.

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