Sarà lo studioso Stefano Arcella, con il suo libro ‘Misteri antichi e pensiero vivente’, il protagonista, lunedì 22 ottobre alle 17, del nuovo appuntamento con la ‘Rassegna di incontri con la spiritualità applicata’ nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via delle Scienze 17). La conferenza sarà introdotta da Marcello Girone Daloli.
Aristotele spiegava che nei misteri non si trattava di apprendere ma di provare un intenso stato interiore. Per gli antichi il sapere era davvero tale solo se investiva la totalità della vita e della natura dell’uomo e lo trasformava completamente. Era appunto questo il fine dei misteri: che l’uomo, per effetto della conoscenza, divenisse completamente diverso da ciò che era prima, quando ne era privo.
Questa istanza di nobilitazione e di elevazione era il filo d’oro che univa le varie spiritualità misteriche del mondo antico, al di là delle forme rituali e delle vie praticate per conseguire l’unione col divino. Nel capitolo finale viene affrontato il tema della possibile attualizzazione del retaggio misterico in forme adatte alla mutata costituzione interiore e mentale dell’uomo occidentale contemporaneo, richiamandosi all’insegnamento di Rudolf Steiner e alla Via del Pensiero Vivente.
Stefano Arcella, saggista, studioso delle “religioni” misteriche nel mondo greco-romano, con particolare attenzione ai Misteri di Mithra e, in generale, ai culti solari in età imperiale romana. E’ anche uno studioso del Neoplatonismo rinascimentale e del pensiero esoterico del Novecento europeo, con particolare attenzione al pensiero di Rudolf Steiner, Julius Evola, Giovanni Colazza, Massimo Scaligero, Pio Filippani Ronconi. Collabora con molteplici riviste culturali nazionali ed è stato relatore in molteplici convegni di studi. Ha pubblicato, fra l’altro: I Misteri del Sole. Il culto di Mithra nell’Italia antica (Controcorrente, Napoli, 2002). Misteri Antichi e Pensiero Vivente, Controcorrente, Napoli, 2016.
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