Politica
19 Ottobre 2018
FI, FdI e Lega uniti contro le "gravi irregolarità" nel bando di assunzione di un'esperta in comunicazione

Caso Holding, c’è l’interpellanza per rimuovere il cda

di Redazione | 3 min

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Paolo Paramucchi e Tiziano Tagliani

La battaglia per rimuovere immediatamente l’intero consiglio di amministrazione della Holding Ferrara Servizi a causa di “grave irregolarità” nel bando di assunzione di un’esperta in comunicazione, segnalata da Matteo Fornasini (FI) e Nicola Lodi (Lega), viene sottoscritta da sei consiglieri comunali: oltre allo stesso Fornasini, si uniscono l’intero gruppo consiliare forzista con Paola Peruffo, Vittorio Anselmi e Giampaolo Zardi, insieme a Giovanni Cavicchi (Lega) e Alessandro Balboni (FdI).

A pochi giorni di distanza dalla segnalazione alla guardia di finanza, l’opposizione presenta un’interpellanza al sindaco in cui ripercorre tutte le “anomalie” riscontrate nel bando della società controllata dal Comune per l’assunzione di una dipendente a tempo indeterminato, che a suo dire è in contrasto con legge ‘Madia’ che bloccava le assunzioni fino al 30 giugno da parte delle società pubbliche non statali.

“Eppure il 29 marzo il presidente Paramucchi comunica al consiglio di amministrazione di voler avviare l’iter finalizzato alla selezione di un impiegato esperto in comunicazione per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato – si legge nell’interpellanza -: così facendo, la selezione del personale è stata avviata in pendenza delle disposizioni che avrebbero dovuto essere conosciute anche dagli organi della società, e la cui violazione, laddove accertata, genererebbe una disparità di trattamento che graverebbe nei confronti dei soggetti che, avendo avviato la selezione nel mese di marzo, si fossero attenuti alle stringenti procedure per l’assunzione”.

“La volontà manifestata nel verbale del cda – ripercorrono i gruppi consiliari – è intervenuta successivamente alla manifestazione di affidamento dell’incarico di selezione affidato alla società Openjobmetis, come emerge dalla e-mail del 19 marzo in cui si confermava “di voler affidare all’agenzia l’attività di consulenza per la selezione di un impiegato esperto in comunicazione”, mentre il cda ha preso atto della comunicazione del presidente, avvenuta con l’assistenza del direttore generale, rubricata nel punto “varie ed eventuali” anziché, vista l’importanza della procedura (su cui, ordinariamente, un cda delibera), in uno specifico punto all’ordine del giorno”.

Già a maggio scoppia il “clamore mediatico, con Paramucchi che dichiara che “abbiamo attuato un’immediata verifica, non sono emerse anomalie o errori” e che “non sappiamo neppure quante domande siano state presentate, ma se anche fosse una sola, quale sarebbe la colpa?” quando, in realtà – riferisce l’opposizione – la società incaricata aveva comunicato già l’8 maggio che era pervenuta una sola candidatura”.

Anche il sindaco, il 12 maggio, dichiara che “dalla lettura della relazione e dai corposi allegati esaminati, la questione appare del tutto priva di fondamenti e frutto di interpretazioni arbitrarie e fuorvianti”, “non menzionando gli adempimenti autorizzatori previsti dall’art. 25 del d. Lgs. 175/2016, all’epoca in piena vigenza” proseguono i consiglieri, che manifestano perplessità “sull’assenza di rilievi nei confronti dei soggetti apicali della società da parte degli organi di vigilanza interni”.

Rilevata “l’assenza di ostensione dei pareri e consulenze circa la “piena regolarità e liceità” degli atti della Hfs” e il fatto che “dall’accesso agli atti richiesto il 28 agosto non è stata fornita alcuna documentazione relativa all’iter autorizzatorio, né se ne fa alcuna menzione sul verbale del cda del 29 marzo né è riportato nel bando di selezione”, i sei consiglieri chiedono al sindaco di “attivarsi senza indugio alcuno nei confronti degli amministratori, e dei relativi organi di controllo, configurandosi il fondato sospetto di “grave irregolarità” in capo al cda della società” allo scopo di “rimuovere l’intero consiglio di amministrazione”.

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