di Simone Pesci

E’ ormai tutto pronto per gli Stati Generali della Cgil di Ferrara, il cui diciannovesimo congresso provinciale si terrà il 23 e il 24 ottobre all’Apollo di piazza Carbone.

Un momento attesissimo, che il sindacato di piazza Verdi prepara da aprile, dalle “assemblee generali che hanno coinvolto 623 delegati, e poi a luglio e agosto con le assemblee di base che hanno interessato circa 15mila persone” specifica Francesca Battista, segretaria della Camera del lavoro.

Alle discussioni della due giorni saranno direttamente coinvolti 224 delegati provinciali, e il congresso, informa Battista, si svilupperà su “un documento approvato dal 99,5% dei votanti e costituito da quattro capitoli: uguaglianza, sviluppo, diritti e cittadinanza e solidarietà e democrazia”.

Sullo sviluppo si concentra Riccardo Grazzi, segretario della Camera del lavoro: “C’è una necessità di garantire qualità nel lavoro, un contributo, questo, di cui sentiamo il peso. In questo senso da anni c’è un impegno importante, portato avanti in prefettura dall’Osservatorio provinciale per la sicurezza e per la legalità del lavoro”. Se da una parte “c’è un protocollo sottoscritto da tanti enti”, Grazzi non manca di far notare come ne manchi uno sugli appalti al Polo chimico “dove viene impedito alla rappresentanza sindacale di poter svolgere il suo ruolo di raccordo”.

Inevitabile che il dibattito verta poi sul tema delle migrazioni, una questione che “necessita di una modifica legislativa perchè la Bossi-Fini genera illegalità e sfruttamento” commenta Battista, secondo la quale “bisogna rafforzare il sistema Sprar, affossato da un Decreto sicurezza che non vuole gestire la situazione, ma creare un conflitto fra poveri. Basta vedere cosa sta avvenendo a Riace”. La questione viene accolta dal segretario generale della Cgil Cristiano Zagatti, secondo cui il tema delle migrazioni “distoglie dal problema della necessaria ridistribuzione delle ricchezze”.

“Il 23 e il 24 – anticipa Zagatti che affronta il congresso da segretario uscente – si darà voce a 70mila iscritti alla Cgil in tutta la provincia. Sarà anche il momento di discutere con i delegati a proposito di un modo diverso di fare sindacato, perchè bisogna individuare i fattori di sviluppo della provincia e far sì che la comunicazione diventi più efficace. Ma anche rafforzare il rapporto con la società: le circa 60 camere del lavoro della provincia devono diventare un luogo per la comunità”. In sintesi, il sindacato di fronte alla gente “deve essere quel soggetto che riannoda i fili e propulsore del cambiamento”.