Violenza sessuale e sequestro di persona. Sono i reati per i quali è stato condannato a sei anni di reclusione M.F., classe 1983, con doppia cittadinanza italiana e svizzera e domiciliato al Lido degli Estensi, arrestato mercoledì a Ferrara dalla Squadra Mobile.
Gli agenti hanno eseguito l’ordine di esecuzione per la carcerazione emesso l’8 ottobre dalla procura generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Milano, in quanto il 35enne nove anni fa si rese responsabile dei reati di violenza sessuale e sequestro di persona per cui dovrà espiare una pena pari a sei anni di carcere in via Arginone.
I fatti risalgono al 2009-2010 a Busto Arsizio, in provincia di Varese. Era la fine del gennaio 2010 quando l’uomo, allora 26enne, ha stuprato, picchiato e sequestrato in casa l’ex fidanzata di 25 anni. Una notte di paura al culmine di un incubo durato mesi, fatto di telefonate minacciose, messaggi intimidatori, pedinamenti e rapporti sessuali non voluti con quel ragazzo geloso e violento.
Un inferno che ha portato alla rottura della loro relazione a fine 2009, ma con l’anno nuovo è andata ancora peggio. Il 25 gennaio, lui le chiede un incontro per discutere della loro relazione. Lei rifiuta e per tutta risposta lui si apposta sotto l’appartamento, dove nota la tv accesa. Chiama la ragazza, lei gli risponde che è a casa dei genitori ma ricorda di aver lasciato la televisione accesa e decide di tornare a casa dove trova ad aspettarla l’ex. Il 26enne la obbliga con la violenza ad entrare nell’abitazione, dove abusa di lei fino al mattino.
È la chiamata di un vicino di casa, probabilmente allarmato dai rumori, a salvare la giovane dalle grinfie del suo ex, convincendolo a lasciarla uscire per recarsi a lavoro. La vittima va immediata al commissariato di polizia per sporgere denuncia, sul corpo i segni di quella notte da incubo: diversi lividi e un taglio sul labbro, che preferisce non farsi medicare per vergogna.
Lui intanto torna in Svizzera, dove abitava all’epoca, e porta con sé il navigatore satellitare della ex per non farsi rintracciare. La polizia di Busto Arsizio riesce a scovarlo non senza difficoltà e a denunciarlo il 16 febbraio per violenza sessuale, stalking, minaccia e furto; capi d’imputazione che durante il processo sono stati comminati in violenza sessuale e sequestro di persona fino alla condanna definitiva a sei anni di carcere.
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