Politica
17 Ottobre 2018
Fabbri (Lega) parla di “pagliacciata” del Pd, il M5S si astiene dal voto su un “pasticcio colossale”. Per Calvano (Pd): Abbiamo ridotto i disagi per i cittadini senza passi indietro sugli obiettivi di tutela della salute”

Blocco auto. Indietro tutta sugli Euro 4: via i limiti fino al 2020

di Redazione | 4 min

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Prima il blocco che sarebbe dovuto partire da ottobre, poi la deroga per il 2018-2019 dopo le proteste e, infine, se ne riparlerà nel 2020. Finisce così la ‘saga’ del blocco dei motori diesel Euro 4 nelle città sopra i 30mila abitanti, previsto inizialmente dal “Piano Aria” regionale. Una nuova decisione della maggioranza in Assemblea legislativa ha infatti spostato il blocco direttamente al 2020, fra due anni, quando però scadrà il Pair 2020.

Fabbri (Ln): “Una pagliacciata”. Una marcia indietro così evidente – seppure mitigata dall’aumento delle domeniche ecologiche e dall’aumento dei fondi per rottamare i veicoli più inquinanti –  che non può non sottostare alle critiche delle opposizioni. Per Alan Fabbri, Lega Nord, “è stata una pagliacciata, una presa in giro nei confronti dei cittadini: prima hanno bocciato la nostra proposta, poi l’hanno applicata tale e quale e oggi, in aula, negano addirittura di aver fatto marcia indietro”. Secondo il leader del Carroccio in Consiglio regionale “il Pd ha preso una deriva ambientalista forse mal consigliato da qualche dirigente o indirizzato da qualche associazione economicamente legata alla sinistra ha voluto anticipare i tempi sul piano aria, introducendo misure dannose per l’economia dei territori, prima delle vicine Veneto e Lombardia”, conclude Fabbri “ma non gli è andata bene questa volta e invece di ammettere l’errore la sinistra continua ad arrampicarsi sugli specchi negando anche di avere fatto retromarcia sulla questione”.

Il M5S: “Un pasticcio colossale”. Non meno severe le critiche del M5S, più preoccupato per il messaggio trasmesso dal punto di vista ambientale e dai modi in cui la maggioranza ha compiuto le sue giravolte. Per Andrea Bertani e Silvia Piccinini si tratta di un “pasticcio colossale”  che “rischia di avere delle pesantissime ripercussioni anche sul Pair. L’emendamento presentato dalla Giunta di fatto lo sconfessa e ne annulla qualsiasi obiettivo programmato. Ecco perché abbiamo chiesto che una decisione del genere dovesse necessariamente passare dalla Commissione Ambiente prima di arrivare in aula. E il fatto che la giunta abbia deciso per l’esatto contrario evidenzia ancor di più la confusione in cui sono piombati”. “Il MoVimento 5 Stelle ha scelto di non prendere parte all’ennesima pagliacciata messa in campo dalla ditta Bonaccini&Gazzolo su un tema così importante come la qualità della nostra aria – spiega Silvia Piccinini – Per questo abbiamo scelto di non partecipare al voto. “Troviamo francamente assurdo che dall’approvazione del Pair lo scorso anno la Regione non abbia mosso un dito per preparare i cittadini a un cambiamento così importante – aggiunge Andrea Bertani – Non c’è stata nessuna campagna informativa, nessuna previsione di incentivi per la rottamazione dei veicoli più inquinanti. Niente di niente. E fa francamente sorridere che adesso il PD trovi il coraggio di scaricare ogni responsabilità sulle altre regioni dell’area della pianura padana che non hanno seguito il loro presunto moto di ambientalismo estremo”. “Adesso quello che chiediamo alla Regione – concludono Piccinini e Bertani – è di avviare fin da subito tutti i provvedimenti possibili per preparare i cittadini alla scadenza del 2020. Termine che oggi la Giunta ha fissato come perentorio ma che temiamo che lo sia fino al loro prossimo, e sempre più probabile, ripensamento”.

Calvano (Pd): “Riduzione dei disagi e raggiungimento degli obiettivi di salute pubblica”. A pensarla in maniera completamente opposta è invece Paolo Calvano, consigliere regionale del Pd che difende a spada tratta tutto il percorso, sostenendo che l’ultimo intervento della Regione “consente di ridurre i disagi per i cittadini e le imprese, consentendo al contempo il raggiungimento degli obiettivi di salute pubblica attraverso la riduzione di NOX e Pm10 grazie ad una serie di misure alternative”. Il riferimento è all’aumento del numero di domeniche ecologiche, aumentano le misure restrittive in caso di sforamenti e allo stanziamento di 9 milioni di euro per sostituire i mezzi commerciali e civili Euro 4 e accompagnare così i cittadini in questa transizione. “Con questa norma abbiamo ridotto i disagi per i cittadini senza passi indietro sugli obiettivi di tutela della salute, che vengono prima di tutto – conclude Calvano -. La Lega di questi obiettivi invece se ne frega come ha dimostrato nel dibattito in aula, chiedendo di eliminare le limitazioni sugli Euro 4 senza indicare misure alternative per tutelare la salute dei cittadini. Quest’ultimo dovrebbe essere un obiettivo su cui rimanere uniti e invece la propaganda per la Lega è più importante anche della salute pubblica”.

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