Prosegue senza sosta l’attività di contrasto al lavoro nero e irregolare in tutti i settori produttivi da parte dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ferrara. Nella tarda serata di ieri (11 ottobre) gli ispettori del lavoro, insieme ai militari della Guardia di Finanza di Cento, hanno ispezionato un laboratorio tessile, che svolge attività di confezionamento maglie, gestito da una donna di nazionalità cinese e ubicato in una frazione del comune di Cento.
Nel corso del controllo sono stati trovati intenti al lavoro extracomunitari (una donna e tre uomini) di nazionalità cinese. Solo la donna risultava regolarmente assunta mentre i tre uomini erano ‘in nero’ e quindi privi di qualunque tutela previdenziale e assicurativa. È anche emerso che uno di questi tre è clandestino e quindi da espellere dal territorio italiane e un altro, pur in possesso di regolare permesso di soggiorno, lavora in nero nel laboratorio da circa un anno.
Gli ispettori, grazie agli accertamenti, hanno provveduto a sospendere l’attività imprenditoriale, che sarà revocata solo ad avvenuta regolarizzazione del personale ‘in nero’, comminando al datore di lavoro la maxi sanzione prevista per lavoro nero, in questo caso pari a 21 mila euro. È anche emerso che i lavoratori venivano ‘pagati’ con vitto e alloggio in un appartamento situato sopra al garage, oltre che con piccole somme di denaro che il datore di lavoro erogava su richiesta dei lavoratori. Per questo motivo gli inquirenti stanno valutando la posizione del datore anche per quanto attiene eventuali situazioni di sfruttamento lavorativo.
Gli accertamenti comunque proseguiranno per ricostruire le posizioni lavorative di tutti i lavoratori interessati anche sotto il profilo della quantificazione dei contributi provedienziali omessi e si provvederà a dare anche adeguata informazione alla procura di Ferrara per le violazioni di carattere penale.
I controlli effettuati hanno messo in luce anche evidenti irregolarità in materia di igiene, salute e sicurezza sul lavoro, ad esempio la mancata effettuazione delle visite mediche obbligatorie e il mancato utilizzo di dispositivi di protezione individuale. Inoltre i locali di lavori, ubicati in un garage, versavano in uno stato di grande disordine e sporcizia con cavi elettrici volanti, e quindi con potenziali rischi per l’incolumità dei lavoratori.
“Le ispezioni, che rientrano nella vasta e costante attività di contrasto al lavoro nero e irregolare – afferma il direttore dell’ispettorato Maurizio Tedeschi -, sono frutto di una puntuale attività di intelligence e di collaborazione tra i vari organi di controllo, col monitoraggio costante del territorio provinciale per prevenire i fenomeni illeciti”.
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