I giudici hanno archiviato il caso del duplice omicidio e suicidio di Galeazzo Bartolucci, l’antiquario che ha ucciso moglie e figlio prima di togliersi la vita il 4 agosto del 2017. Con l’archiviazione, decisa dai giudici in quanto tutto sull’episodio è stato chiarito, è stato anche dissequestrato l’immobile teatro della tragedia e si è proceduto allo sgombero degli oggetti dell’antiquario e della sua famiglia, molti dei quali finiranno all’asta all’Istituto di vendite giudiziarie.
Bartolucci – 77 anni – venne ritrovato al mattino presto del 4 agosto accasciato sotto i portici dell’Oca Giuliva, in via Boccacanale di Santo Stefano, con la pistola calibro .38 in mano che aveva usato per togliersi la vita. Poco prima, con la stessa pistola, aveva ucciso nel sonno la moglie Mariella Mangolini, 73 anni, e il figlio Giovanni di 48 anni, che dormivano nell’abitazione situata nella piazzetta privata intitolata alla nobile famiglia decaduta. Poi aveva appiccato il fuoco nell’abitazione – che era inagibile per via dei danni provocati dal sisma – bruciato le pellicole cinematografiche che il figlio collezionava con passione, lasciando anche il gas aperto.
Il 4 agosto era lo stesso giorno in cui avrebbe dovuto ricevere l’ufficiale giudiziario per avviare lo sfratto, dopo che l’immobile, pignorato nel 2011, era stato venduto all’asta.
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