di Giada Magnani
Campotto. Avvolta dalle erbacce. E’ la situazione in cui versa oggi l’ex fornace di Campotto: un rudere fatiscente, che rappresenta un esempio di archeologia industriale, da tempo al centro dell’attenzione, non ultimo di scontri politici e istituzionali.
Nel mirino, da quando la fabbrica è stata chiusa, vale a dire circa 50 anni fa, l’avanzare dello stato di degrado, incuria, abbandono e di pericolosità che cozzano con l’ambiente e il paesaggio circostante, alle porte dell’oasi vallivo-naturalistica.
Nonostante solleciti e ingiunzioni la proprietà, una volta transennata l’intera area, non ha ancora provveduto a un recupero o alla riqualificazione del sito. Mentre avrebbe completato le opere di bonifica dei rifiuti, tra cui detriti edili e lastre di eternit, ammassati come in una sorta di discarica nel piazzale.
Ebbene proprio in questi giorni il comitato di partecipazione cittadina della piccola frazione di Argenta, ha verbalizzato una richiesta affinchè si provveda ad una radicale opera di sfalcio della folta vegetazione che cresce spontanea ed incontrollata intorno e dentro la struttura. In primis per evitare possibili problemi di carattere igenico-sanitario dovuto al proliferare di topi, biscie, nutrie, insetti o altri animali.
Il comitato pone poi l’accento su un’altra questione, sorta immediatamente dopo il crollo del ponte Morandi a Genova. Si tratta della sicurezza del ponte che attraversa il fiume Idice, che la provincia avrebbe comunque già dichiarato non a rischio. Ma che in questo ultimo decennio è stato oggetto di importanti interventi di consolidamento delle arcate, visto che in certi punti si erano aperti degli squarci che lasciavano intravedere di sotto lo scorrere dell’acqua.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com