Mesola
1 Ottobre 2018
I carabinieri arrestano una 35enne che aveva in casa un piccolo arsenale. Denunciato anche un uomo che le aveva ceduto alcune armi

Punta la pistola al convivente e lo minaccia di morte

di Redazione | 2 min

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Mesola. Una pistola, una scacciacani, un’ascia e una katana giapponese: aveva in casa un piccolo arsenale la 35enne rumena P.I.D, già gravata da precedenti, che i carabinieri di Mesola hanno arrestato nel pomeriggio di domenica dopo che la stessa aveva minacciato di morte con la pistola il proprio convivente.

E’ stato il padre dell’uomo minacciato, residente nel sud Italia, a segnalare la situazione alla centrale operativa dei carabinieri di Comacchio, preoccupato per il pericolo che stava correndo il figlio. I militari di Mesola si sono quindi portati presso l’abitazione della donna e hanno appurato che risultava realmente in possesso di una pistola calibro 6,35 con matricola abrasa e ovviamente detenuta illegalmente, con relativo munizionamento.

Durante la perquisizione domiciliare i carabinieri hanno inoltre trovato una seconda pistola, risultata poi una scacciacani, un’ascia e una katana, oltre a vari oggetti atti ad offendere e diverse munizioni calibro 6,35 e 20, tutto detenuto senza averne fatto denuncia.

La donna è stata quindi arrestata nella flagranza dei reati di detenzione abusiva e aggravata di armi, ricettazione e alterazione di armi, ma in contemporanea i militari – supportati dai colleghi del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Ferrara e del Norm di Comacchio, nonché della stazione di Taglio di Po (Ro) –  hanno avviato un’attività di indagine sulla provenienza delle armi che li ha portati a svolgere perquisizioni domiciliari a Taglio di Po. Perquisizioni che hanno portato a denunciare in stato di libertà un uomo del luogo, che secondo le indagini avrebbe fornito una delle armi alla 35enne rumena. Nella sua abitazione i carabinieri hanno rinvenuto altre armi, tanto che i reati di cui dovrà rispondere sono quelli di porto abusivo di armi e cessione di arma a persona non autorizzata. A questi si è aggiunto poi il reato di favoreggiamento della prostituzione, che potrebbe essere legato in qualche modo ai suoi rapporti con la 35enne rumena.

Le indagini sull’episodio sono ancora in corso ma intanto la 35enne arrestata, al termine delle formalità, è stata portata in carcere a Ferrara dove si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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