Comacchio
27 Settembre 2018
Il sindaco parla di "incontro proficuo". Zagatti (Cgil): "Tante rassicurazioni, fondamentali saranno rispetto regole e garanzie su occupazione". Gli ambientalisti disertano

Ex Cercom, sindacati al tavolo: “Opportunità, ma ancora dubbi da chiarire”

di Redazione | 3 min

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di Giuseppe Malatesta

Comacchio. La Ex Cercom torna al centro dell’attenzione in occasione di un duplice incontro convocato dall’amministrazione lagunare insieme ai tecnici della imolese Sacmi, la ditta che si occuperà di riattivare la produzione nello stabilimento dismesso da anni tra Comacchio e Porto Garibaldi.

Due tavoli diametralmente opposti per intenti ed esito quelli riuniti nella mattinata di mercoledì nella sede municipale: da un lato l’assemblea disertata dalle associazioni ambientaliste, come preannunciato dai diretti interessati alla vigilia dell’incontro, dall’altro quella con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali, che – riferisce il sindaco Fabbri – “ha visto un proficuo confronto sul tema ed ha permesso di chiarire le numerose perplessità avanzate”.

“Ci sono state molte rassicurazioni sul progetto – conferma il segretario generale di Cgil Ferrara Cristiano Zagatti –, anche se alcuni quesiti non sono stati sviscerati a sufficienza. Ci sarà modo di farlo in futuro, considerato che su richiesta di più soggetti coinvolti è stato prorogato il termine utile a presentare osservazioni e istanze”.

Saranno infatti concessi ulteriori 60 giorni, che sommati ai 60 già trascorsi dalla pubblicazione del progetto sul Bur ampliano il periodo a tre mesi. “Non c’è alcuna fretta – commenta Fabbri -, considerata la consistenza del procedimento è giusto che ci si prenda il tempo necessario, come caldeggiato da più enti e organizzazioni che fanno parte della Conferenza dei servizi (che nel frattempo tornerà a riunirsi entro fine ottobre)”.

Ci sarà poi modo di dare riscontro alle osservazioni presentate, una cinquantina per ora quelle provenienti anche da semplici cittadini, nel corso degli incontri pubblici che l’amministrazione prevede di organizzare a breve. Nel frattempo Fabbri non nasconde il “grande rammarico” per l’occasione mancata con gli ambientalisti: “Ritengo il confronto un elemento sempre utile e positivo, ma evidentemente non tutti la pensano così”.

Tornando al progetto e alle considerazioni raccolte in mattinata, Cgil per voce di Zagatti riferisce come non siano ancora maturi i tempi per una bocciatura o una promozione netta. “La documentazione è molto sostanziosa, per ora possiamo dire che il progetto presenta indubbiamente delle opportunità come quella relativa alla riqualificazione dell’area o alle opportunità occupazionali, ma anche questi restano aspetti da chiarire e approfondire”.

“Ci piacerebbe saperne di più ad esempio – prosegue Zagatti – sull’organizzazione del lavoro in funzione degli investimenti: di cosa stiamo parlando e in quali tempi? Ad oggi sappiamo che in fase di startup si occuperanno una ventina di lavoratori e due impianti, un quarto di quelli previsti eventualmente a pieno regime”.

Meno preoccupazione sul fronte viabilità: “Ho invitato tutti a non seguire le sirene dei 100 camion al giorno come problema, perché il tutto va dimensionato al traffico complessivo, che è già importante. Studi recenti sui flussi di traffico pesante in Romea dimostrano che la Cercom inciderebbe per circa l’1%. “Inoltre – riferisce a proposito Fabbri – la ditta garantisce lo stop al transito dei loro mezzi per l’intero weekend”.

Zagatti aggiunge di aver apprezzato “il metodo”, ossia “il livello di informazione sul progetto, partito in modo adeguato”. Tuttavia bisognerà dare risposta a quesiti importanti, come quelli avanzati dall’Ente Parco, sulla coerenza dell’investimento con gli obiettivi strategici del Valsat (Valutazione della Sostenibilità Ambientale e Territoriale, ndr), sugli effetti sulla biodiversità e sul conseguente rilascio della Valutazione di Impatto Ambientale (Via). Due paletti fondamentali che devono trovare una risposta”.

“Si tratta di due paletti che non si possono aggirare: l’eventuale promozione del progetto dipenderà, almeno per quanto riguarda Cgil, dal rapporto tra quest’ultimo e le regole date: non potremmo starci – dice Zagatti – se per rendere possibile l’investimento dovessero essere cambiate o aggirate le regole. In questo caso sorgerebbe un problema”.

 

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