Bondeno
26 Settembre 2018
Hanno riposato a Bondeno i postini della staffetta che porterà nella capitale una lettera della famiglia del giovane ucciso in Egitto

A Roma in bici per Giulio Regeni

di Redazione | 3 min

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Si sono fermati a cena e a riposare per la notte lunedì presso la sede del BiciCanoa Club di Bondeno, i tre ciclisti della staffetta “In bici a Roma per Giulio”.

Assieme all’ autista del camper che fa da supporto, sono partiti dal paese di Giulio Regeni, il giovane ricercatore friulano trucidato e ucciso in Egitto nel gennaio del 2016 in circostanze ancora misteriose, per consegnare a Roma una lettera scritta dalla sua famiglia.

Sono i postini che si sono prestati a consegnare la missiva senza ancora sapere a chi questa andrà recapitata, né il contenuto; il tutto sarà svelato una volta arrivati a Roma.

L’importante era, per loro, dare la disponibilità a mantenere accesa l’attenzione sulla vicenda di Giulio, di cui ancora non si conosce la verità. Il rischio è che il tempo e il progressivo disinteresse faccia il gioco di chi vorrebbe stendere il velo su una storia oscura che dietro le vicende di cui il giovane ricercatore si stava occupando nasconde verità scomode, che in troppi vogliono nascondere.

I tre ciclisti che hanno prestato le gambe alla causa sono ben consapevoli che il motivo valga lo sforzo e l’interesse che la loro iniziativa sta suscitando racconta della volontà di tanta parte della società civile di sollecitare le istituzioni a fare tutto il possibile per far sì che finalmente si chiariscano i motivi che hanno portato Giulio alla morte.

“All’inizio avevamo previsto un certo numero di tappe e 800 km di strada; a mano a mano che si spargeva la notizia tantissimi gruppi, associazioni, amministrazioni comunali si sono messi in contatto con noi per chiederci un incontro, una deviazione dal percorso. Arrivati a 950 km abbiamo dovuto purtroppo smettere di apportare modifiche e aggiungere chilometri di strada, non siamo mica più ragazzini”.

E’ questa necessità di far conoscere la storia di Giulio e la voglia della gente di partecipare a questa iniziativa facendo sentire la sua vicinanza, la condivisione di certi principi anche attraverso semplici gesti di accoglienza, come è avvenuto a Bondeno, che sta rendendo quella che poteva sembrare un’iniziativa estemporanea di pochi, particolarmente toccati per motivi di vicinanza alla famiglia di Giulio, un segno forte e importante di partecipazione civile.

Martedì mattina partiranno da piazza duomo a Ferrara in direzione Casalecchio, con le loro magliette gialle e una bandierina attaccata alla bicicletta per significare a tutti quello che stanno facendo e per rendersi riconoscibili.

A Roma li attenderanno il 2 ottobre i genitori di Giulio e dalla città della politica e delle istituzioni dovranno partire iniziative forti e concrete per cercare di squarciare finalmente il velo di omertà. E’ quello che si augurano la mamma e il papà di Regeni, gli amici ciclisti e tutte le persone che si ostinano a cercare la verità.

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