Comacchio. Cgil, Cisl e Uil di Ferrara guardano con interesse al dibattito che si sta sviluppando attorno al progetto di investimento che potrebbe portare alla realizzazione di un nuovo sito produttivo nell’area ex Cercom.
Alla vigilia del tavolo tecnico convocato dal Comune di Comacchio per mercoledì 26 settembre, i sindacati non si schierano né a favore del sì né a favore del no, in attesa che gli enti che hanno la responsabilità (Conferenza dei Servizi) esprimano un parere tecnico di compatibilità o meno sul progetto presentato.
“Il sindacato confederale ferrarese, come sua consuetudine, non è mai pregiudizialmente schierato, ma ritiene di dover esprimere sempre opinioni di merito nell’interesse delle persone che rappresenta – ribadiscono i segretari generali Cristiano Zagatti (Cgil), Bruna Barberis (Cisl) e Massimo Zanirato (Uil) -. È per noi evidente che la previsione occupazionale a regime di oltre 100 unità è una grande opportunità, da verificare, in un’area dove il lavoro vive di stagionalità legata alla balneazione e dove la disoccupazione e la precarietà del lavoro, è tra le più alte della nostra regione”.
Ma va attentamente valutata anche “la possibilità di valorizzare le risorse di un territorio, il contributo che un investimento di tale portata può fornire allo sviluppo di una comunità locale, l’opportunità di bonificare dall’amianto le strutture esistenti o quella di intervenire per migliorare la viabilità, così da poter fare una valutazione di merito anche sul reale impatto ambientale. Ambiente che è e rimane la risorsa più preziosa che abbiamo”.
“Tutto ciò perciò deve essere garantito dagli enti preposti – spiegano i rappresentanti delle tre sigle sindacali – che dovranno assicurare in ordine alle emissioni in atmosfera, all’impatto acustico e visivo, alle modifiche alla viabilità, alla congruità con il paesaggio e il rispetto di tutte le normative previste a tutela dell’ambiente e di chi ci abita; comprese quelle dell’Ente Parco”.
“Riteniamo non si possa mai mettere in contrapposizione la tutela dell’ambiente (che va perseguita non solo quando si tratta di una cittadina balneare) con il lavoro – chiosano Zagatti, barberis e Zanirato -. Se si ha il privilegio di rappresentare i cittadini (o si ambisce a farlo), le scelte devono essere fatte nel merito e nel solo interesse generale della comunità che si rappresenta”.
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