Riva del Po
20 Settembre 2018
Maria Cristina Felisatti (Basta Sprechi): "Le nostre ragioni stanno prendendo voce tra la gente"

Fusione Berra-Ro, la battaglia per il “No” procede con un banchetto

di Redazione | 2 min

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Nella foto da sinistra: Paolo Zampieri referente del Comitato del No, Laura cittadina sostenitrice del No, Maria Cristina Felisati capo gruppo lista Basta Sprechi promotrice del Gruppo del No, Fabio Felisati referente Lega Ro e Berra, Massimo Bardali referente Lega Copparo, dietro l’ex consigliere di Centro Destra Ivano Pedrazzi

Ro Ferrarese. Ieri (19 settembre) nella mattinata in piazza a Ro, il gruppo consiliare Basta Sprechi di Ro Ferrarese ha organizzato un banchetto in piazza a Ro per manifestare il proprio dissenso alla proposta dalla maggioranza di Ro di fondersi con Berra.

“Tanta acqua è passata sotto i ponti da quel 21 dicembre 2017 – spiega Maria Cristina Felisati, capo gruppo della lista – quando si doveva votare in Consiglio a Ro. In quell’occasione, nonostante i tentativi del Borgo, altra lista di Ro che molto amichevolmente io ho sempre chiamato “ruota di scorta della sinistra”, ci voleva convincere a votare sì, ma io ho votato contro motivandone il perché. Ora, finalmente, davanti alle “bugie” della sinistra locale che ha governato il nostro territorio da circa 70 anni, portandolo alla rovina, sembrano farsi strada perplessità sulla convenienza di questa fusione”.

Felisati ha sempre dichiarato, in accordo con il gruppo di centro destra dell’Unione che “un sì o un no a priori alle fusioni è una posizione scellerata, così come l’astensione è opportunistica”. Quindi le motivazioni del no di allora della Felisati “stanno prendendo voce oggi attraverso sia forze politiche che non temono di esporsi, sia con la partecipazione di liberi cittadini al comitato del no da me fondato”.

Questi cittadini poi – aggiunge Maria Cristina Felisati – pur mantenendo la propria appartenenza politica, magari diversa dalla mia, comprendono che la fusione tra Ro e Berra è anacronistica. Il “volantino per il Sì” della nomenclatura di Ro oggi al potere è facilmente “smontabile” perché privo di sostanza. La sinistra locale forse sta facendo male i conti pensando che se per anni “l’ordine di scuderia è stato quello dell’ubbidienza al partito da parte del popolino, senza comprenderne il senso, potrà funzionale ancora. Non è più così, il vento è cambiato, questa sinistra dovrà pensare ai cittadini e non aspettare che il denaro arrivi senza progetti. Tante sono “le non verità” nella loro propaganda, che comunque vada si ritorcerano contro di loro”.

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