Codigoro
19 Settembre 2018
L'ex consigliere regionale sull'inchiesta che ha coinvolto anche la provincia estense: "Fenomeni da paesi sottosviluppati, i sostenitori dell'immigrazione clandestina sono tranquilli?"

Caporalato, Malaguti (FdI): “La civile Ferrara se ne accorge solo ora”

di Redazione | 2 min

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Mauro Malaguti

di Giuseppe Malatesta

“Le tanto civile Emilia Romagna e provincia di Ferrara si accorgono ora che a casa loro devono assistere a fenomeni di sfruttamento e semi schiavitù, paragonabili alle peggiori situazioni dei paesi sottosviluppati o a realtà lavorative preindustriali antecedenti alle lotte sindacali del mondo moderno”. Così Mauro Malaguti, in qualità di portavoce regionale di Fratelli d’Italia, riprende e commenta i recenti sviluppi delle indagini veronesi sul caso di caporalato che coinvolge anche la provincia estense.

Le indagini delle Fiamme Gialle hanno infatti individuato collegamenti certi tra il 56 enne marocchino Ahmed El Alami – oggi agli arresti domiciliari – e l’impiego di manodopera extracomunitaria (fornita dalle sue cinque cooperative) in aziende dell’area codigorese. Ingaggiati per attività di supporto alla produzione animale, centinaia di lavoratori venivano quotidianamente ‘trasportati’ su veicoli fatiscenti dal veronese fino alla costa emiliana, dove si occupavano di facchinaggio e pulizie in capannoni ad uso avicolo anche per 14 ore consecutive, senza ricevere tra l’altro lo scarso compenso pattuito in 2,50 euro l’ora.

“Mi chiedo – commenta l’ex consigliere regionale Malaguti – se tutto ciò non induca i difensori ad oltranza dell’immigrazione clandestina, oltre alle morti in mare, a mettere in discussione le loro posizioni. Se non li convinca che solo una gestione responsabile e controllata di chi entra nel nostro Paese possa costituire un aiuto concreto per chi proviene da realtà più disagiate e disumane”.

Blocchi e accessi controllati costituiscono per Malaguti l’unica e la più ragionevole soluzione: “Non è possibile far entrare tutti, solo con un sistema di accoglienza controllato si garantirebbero civili opportunità di integrazione per alcuni e si eviterebbero enormi rischi per gli altri, eliminando innanzitutto chi viene per delinquere, con maggiori garanzie di serenità per tutti, cittadini italiani in primis, e scongiurando anche l’eventuale insorgere di antipatie di stampo razzista”.

 

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