Ostellato
17 Settembre 2018
I sindaci Mucchi e Marchi danno voce i sostenitori del progetto: "I campanili qui non esistono, all'orizzonte solo opportunità per cittadini e imprese"

Fiscaglia-Ostellato, la voce del Sì: “Insieme per essere più forti”

di Redazione | 3 min

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Ostellato-Fiscaglia. Simbolicamente riuniti sul confine geografico tra i due enti, a due passi dall’asilo nido consortile Zerosei, una quarantina di componenti dei Comitati per il Sì alla fusione di Ostellato e Fiscaglia hanno tirato fuori motivazioni e valutazioni contrapposte a quelle già note dei Comitati per il No, alle prese in questi giorni con i primi incontri pubblici.

Volti noti del gruppo, i sindaci delle due comunità Sabina Mucchi e Andrea Marchi lasciano più che volentieri la parola ai cittadini che abbracciano l’idea da loro promossa e portata avanti con convinzione, un matrimonio istituzionale che unisca due realtà abituate a relazionarsi e condividere moltissimo nella “terra di mezzo della provincia”.

“Uniti per essere più forti” è lo slogan che guida questa campagna referendaria. “E più forti – sottolineano i primi cittadini – significa essere parte di un sistema più ampio, avere una programmazione migliore e dare più possibilità in termini di sviluppo ad un territorio che potrà fare da traino in un’area più ampia”.

Una visione che convince Silvia Forlani, ostellatese oggi residente a Fiscaglia: “Considerati i tempi, la vedo come un’opportunità, e lo stesso pensavo della fusione fiscagliese nel 2014. Abbiamo bisogno di avere più voce in capitolo, più spazio nel panorama provinciale rispetto a quello che potremmo avere continuando su strade separate. Siamo tutti consapevoli che non sarà una passeggiata, ma è una sfida che possiamo affrontare”.

Un nuovo Comune che sia terzo in provincia per numero di abitanti è un’idea che piace anche ad Adriano Zanetti, “perché racchiude una visione ampia di futuro e una grande opportunità per le giovani generazioni. In un periodo storico in cui la pancia fa più effetto dell’intelligenza, credo sia importante sottolineare – aggiunge Zanetti – che questa è una scelta che non guarda ai colori politici e che per questo non debba essere strumentalizzata, perché fatta nell’interesse di tutti, indipendentemente dalle appartenenze”.

“Non è questo il tempo di campagne elettorali” rassicura Mucchi, supportata anche da Ilaria Dalfolco, capogruppo all’opposizione a Fiscaglia e unica nella minoranza ad appoggiare il progetto di fusione. “Lo faccio per amore del mio territorio – spiega -, perché intravedo solo vantaggi all’orizzonte. Un contesto ricco come quello ostellatese può ampliare le opportunità per noi, portare vantaggi in termini di occupazione e di accesso ai contributi economici di ogni livello, quindi vantaggi a cittadini e imprese”.

“Le unioni, non le divisioni, sono il futuro: ad insegnarcelo è il passato. Pensiamo cosa sarebbero oggi senza le unioni gli Stati Uniti o l’Europa”. Mauro Massari, migliarese fa un appello alle giovani generazioni, affinché imparino dalla storia. “Mi esalta – aggiunge – combattere questa ‘cultura del no a prescindere’ che si è ormai appropriata di tutto il Paese”. Con lui anche Pasquina Mazzola Franzon, che ricorda come nel caso di Fiscaglia “ci sia stato di che lamentarsi, ma sappiamo bene cinque anni sono pochi per vedere gli effetti di questo processo. Se non scegliamo di unirci oggi inoltre, saremo costretti a farlo domani”.

“Le nostre comunità – chiude Graziella Maccanti – hanno messo da parte ormai da tempo i campanili. Questi sono indistintamente i luoghi dei fiscagliesi e degli ostellatesi, da sempre insieme e vicini, direi complementari”. Un sentimento che dovrebbe spianare la strada ai voti favorevoli nel referendum atteso per dicembre prossimo.

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