di Simone Pesci
Un accordo frutto di una semplice stretta di mano, come usava un tempo fra gli uomini d’onore. La Spal consolida così il proprio rapporto con il Cus, che dura da ormai quattro anni. La prima squadra e le giovanili, grazie ad “un vero e proprio gentlemen’s agreement” spiega il presidente del Cus Giorgio Tosi, potranno usufruire delle strutture di via Gramicia e di via Liuzzo per permettere ai propri atleti di recuperare dagli infortuni e svolgere esercitazioni impossibili da fare in via Copparo.
“E’ un accordo nato senza nessun secondo fine” ammette Tosi, compiaciuto del sodalizio perché “per noi è importante la cultura dello sport, e alla Spal questa è vissuta ed è palese”. “Andare al Cus è come andare in una famiglia” sottolinea il presidente Walter Mattioli, consapevole dell’importanza dell’accordo perché “per una squadra di calcio, ad alti livelli, è fondamentale avere strutture adeguate per il recupero degli infortuni della prima squadra e del settore giovanile”.
Il ‘pres’ ha fatto anche il punto della situazione sulle recenti questioni di casa Spal, a partire dal calendario che ha fatto storcere il naso a diversi tifosi: “Decidono la Lega e le Tv, le società non c’entra nulla. Dispiace anche a noi, so che qualche tifoso non riuscirà ad esserci. L’Atalanta di lunedì? In questo caso sono intervenuto io, 24-30 ore in più per sgombrare lo stadio possono fare la differenza”.
Ecco che Mattioli non si può esimere dal parlare del cantiere del Paolo Mazza: “Sono ottimista e al 110% giocheremo nel nostro stadio lunedì 17 settembre. Siamo ad arrivati ad avere fino a 250 operai contemporaneamente dentro al cantiere: tutto il lavoro è stato fatto in 70-80 giorni ed è una corsa contro il tempo. La prossima settimana le commissioni valuteranno ma siamo tranquilli. Voglio anche chiedere scusa a tutte le famiglie per i disagi, tanti, che gli sono stati arrecati”.
Da via Copparo, il presidente lancia una carezza a Manuel Lazzari, impegnato in Nazionale, che “non solo è un grande giocatore ma anche un grande uomo: è un gran lavoratore, non ha mai chiesto nulla di più che giocare e quello che gli è arrivato se lo merita”.
Ultima questione, che amareggia Mattioli, sono i 23 Daspo in arrivo per gli ultras biancazzurri, dopo gli scontri con i sostenitori laziali dello scorso luglio ad Auronzo di Cadore. “Mi è dispiaciuto quando mi sono arrivate le notizie degli scontri. Ritengo la tifoseria spallina una delle migliori d’Italia, e ho voluto dedicare a loro la scritta ‘Ovest 12’, perché senza di loro non ci saremmo mai salvati. Questi episodi rammaricano perché non sono da tifosi della Spal: sono sempre stati bravi ed eccezionali, questa cosa macchia un po’ un percorso di cinque anni. Voglio continuare – conclude Mattioli – ad avere con loro un ottimo rapporto e mi auguro che queste coste cose non accadano mai più. La squadra va incitata dentro lo stadio e non da fuori”.
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