Il Comune di Ferrara ha risolto il contratto con le ditte che si occupavano della costruzione della nuova rimessa per il canottaggio nella Darsena di San Paolo, ma come farà a ottenere la restituzione degli 80mila euro già erogati di lavori già eseguiti? A chiederlo attraverso un’interpellanza consigliare è Giovanni Cavicchi della Lega Nord, che ripercorre il particolare braccio di ferro in corso tra il Comune e le ditte Co.Ar.Co e Campigli, alle quali erano stati affidati i lavori.
Il 24 agosto il Comune ha infatti approvato la risoluzione del contratto con l’associazione temporanea di imprese, che aveva percepito 106mila euro per la costruzione della nuova opera ma, da quanto risulta dai sopralluoghi effettuati dai tecnici pubblici, ha eseguito lavori solo per un importo pari a 25mila euro. Di conseguenza “l’ati – sostiene Cavicchi – risulterebbe debitore nei confronti dell’amministrazione comunale per l’importo di 80mila euro”.
Ma come recuperare adesso la somma versata alle imprese? Secondo il disciplinare della gara, le imprese avrebbero dovuto costituire un’apposita fidejussione bancaria o assicurativa per coprire il rischio di non adempimento dei lavori, ma secondo Cavicchi queste garanzie non sarebbero mai state fornite. “Nella determinazione – scrive il consigliere – tale presupposto di erogazione dell’anticipazione non risulta essere specificato, dando giustamente adito ad illazioni circa eventuali problemi per il Comune a rientrare della somma liquidata in eccedenza rispetto ai lavori effettivamente realizzati dall’appaltatore”.
Motivo per cui Cavicchi ha interpellato il sindaco per chiedere “se sia stata acquisita agli atti del Comune la prescritta garanzia fideiussoria bancaria o assicurativa” e per conoscere “gli estremi di individuazione di tale garanzia, il soggetto emittente, l’importo e i termini di validità della stessa”, oltre ad “eventuali ragioni che possano rappresentare ostacolo alla regolare e immediata escussione della garanzia in questione”.
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