Attualità
4 Settembre 2018
Lettera degli alti prelati della Regione a sostegno del pontefice

Abusi sui minori. I vescovi dell’Emilia Romagna si schierano con il Papa

di Redazione | 3 min

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Si schierano tutti, in modo compatto, al fianco di Papa Francesco, i vescovi dell’Emilia Romagna, che hanno inviato il loro ‘messaggio al popolo di Dio’, sulla scia della lettera del pontefice di fine agosto. Un messaggio, quello dei vescovi emiliani, che va letto alla luce degli attacchi che il Papa sta ricevendo nelle ultime settimane, soprattutto quelli di Carlo Maria Viganò, arcivescovo ed ex nunzio negli Stati Uniti, molto vicino alla frangia più conservatrice della Chiesa, che accusa Francesco – invitandolo addirittura a dimettersi – di aver ignorato e coperto dei casi di abusi. Nella lettera dei vescovi non si cita mai direttamente l’attacco nei confronti del Papa, si parla invece degli atti concreti e delle contromisure prese o in via di adozione per evitare altri abomini contro i minori indifesi all’interno della Chiesa. Alcuni passaggi però sono chiari nel segnalare l’esigenza di un’azione unitaria proprio per un cambio di passo, esprimendo sostegno all’azione del pontefice.

“Condividiamo la grande preoccupazione e il dolore espresso da Papa Francesco con la ‘Lettera al Popolo di Dio’ — sofferto invito ad una conversione personale e comunitaria — che vi invitiamo a leggere e meditare, nelle parrocchie, nei consigli pastorali e nei gruppi di famiglie. Egli ci chiede di soffrire insieme a tutto il corpo per aiutarlo”, scrivono i vescovi emiliani. “L’impegno a combattere gli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili, sia di potere che sulla coscienza che sessuali, da parte di chierici o di laici nella Chiesa, nella società e nelle famiglie, ci deve vedere uniti. Uniti nella preghiera e nella penitenza, perché le sofferenze delle vittime, che non si cancelleranno, siano condivise e non si ripetano. Perché il male non sia più nascosto ma opportunamente denunciato. Perché il perdono e la guarigione dalle ferite, che pure invochiamo da Dio, con la riparazione del danno, non siano un alibi, ma stimolo a mettere in atto una conversione di tutta la comunità cristiana e della società civile, perché si prendano le misure educative e operative per una prevenzione ampia ed efficace”.

il vescovo di Ferrara Gian Carlo Perego

E ancora, scrivono i vescovi, “nessuno deve essere coperto o giustificato, qualsiasi ruolo svolga. Il bene dei minori e dei più deboli deve stare sopra a tutto. Molto dipenderà dai genitori, dagli educatori, dagli insegnanti, dai sacerdoti, dai catechisti: la cura, la protezione, la vigilanza, la formazione propria e dei ragazzi o degli adolescenti, deve creare ambienti e atteggiamenti di vera tutela e deve portare i minori a imparare a difendersi, a reagire, trovando adulti accoglienti e pronti ad ascoltarli e a intervenire”.

Le contromisure prese nella Regione ecclesiastica – “in linea con quanto sta preparando la Chiesa italiana” –  partono da “un percorso di formazione che permetterà di avere in ogni diocesi alcune persone (quasi tutti laici e laiche) che potranno essere referenti e promotori dei cammini diocesani di formazione e prevenzione per la tutela dei minori. Invitiamo le comunità cristiane in questo inizio dell’anno pastorale a creare occasioni di preghiera e digiuno, di riflessione, di penitenza, per essere uniti al nostro Papa Francesco nel suo indiscusso impegno a fare verità e giustizia dentro e fuori la Chiesa. E – concludono i vescovi regionali – rinnoviamo il pieno e filiale sostegno al suo servizio fondamentale alla comunione e all’evangelizzazione”.

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