Lettere al Direttore
15 Agosto 2018

Auguri Straferrara

di Redazione | 2 min

La Straferrara, la compagnia stabile dialettale tutta nostra e più ‘antica’, il 14 di agosto ha compiuto 87 anni, tranche-de-vie capolavoro di una vita, di più vite, mai interrotto, come è noto, nemmeno sotto i bombardamenti della guerra.
Risale, infatti, al 14 di agosto del 1931 – è sempre giusto ricordarlo – l’atto costitutivo che sancisce la nascita della compagine sottoscritto da Ultimo Spadoni, il fondatore, già maturo attore di fama, insieme con un piccolo gruppo di amici, attori per diletto: Mario Bellini, Piero Bellini, Renato Benini, Leonina Guidi Lazzari, Arnaldo Legnani, Umberto Makain, Norma Masieri ed Erge Viadana, la prima e, per certi versi, insuperata Castalda.
La prima recita avvenne il 3 settembre di quell’anno al Teatro dei Cacciatori di Pontelagoscuro con la commedia Pàdar, fiòl e …Stefanìn e la farsa L’unich rimèdi, scritte entrambe da Alfredo Pitteri, grande drammaturgo, attore, figura di eccellente cultura: non è noto a molti che a novembre del 1921 Filippo Tommaso Marinetti, all’inaugurazione della Mostra d’arte futurista e d’avanguardia organizzata a Ravenna da Mario Hyerace, ne presiede il comitato d’onore cui collaborano Alfredo Pitteri e Gualtiero Medri. Le tracce native di questa intellettuale appartenenza ad uno degli -ismi culturali più importanti del Novecento, tutto Italiano si ritrovano, a tutt’oggi, presso la sua sede ‘naturale’, il mitico Caffè Storico – Letterario delle Giubbe Rosse, a Firenze.
Pitteri, scomparso più di 42 anni fa, da annoverare anche tra i ‘maestri del Maestro’ Michelangelo Antonioni – per sua stessa ammissione – è, così, il primo autore a scrivere opere per la Straferrara che, nel tempo, recitò veri ‘classici’ tradotti o, meglio, adattati, come, ad es., la già citata Castalda ( Giovanni Pazzi l’aveva tratta, nel 1902, da La Locandiera, di Carlo Goldoni).
L’opera è, tuttora, cavallo di battaglia della compagnia che, diretta dal 1967 dalla figlia di Spadoni, ‘Cici’ Rossana e dal marito Beppe Faggioli, subentrati al fondatore cav. Ultimo, ha riproposto nel tempo, opere ‘storiche’ come la sunnominata, con un occhio di riguardo al patrimonio culturale collettivo, scelta coerentemente privilegiata della Compagnia, ab ovo.
La storia della Straferrara è la storia di una compagnia di teatro dialettale, certo, ma ‘è’, anche, parte della Storia della ‘sua’ città, Ferrara, sua di origine e di ‘possesso’, trama ed ordito di uno stesso immortale ‘tessuto’, quello delle loro comuni radici.
Una storia da non dimenticare di ricordare…

Maria Cristina Nascosi Sandri

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