Attualità
11 Agosto 2018
Stabilizzati docenti precari. Il sindacato: "Meno della metà del personale necessario, governo non ha il coraggio di superare la 'supplentite'"

Scuola, allarme della Flc Cgil: “Nuovo anno all’insegna della precarietà”

di Redazione | 4 min

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Si sono concluse in settimana le operazioni di nomina in ruolo dei docenti inseriti nelle graduatorie dei concorsi relative alla scuola dell’infanzia e primaria per l’Emilia Romagna. Un quadro da cui emerge come “anche nella provincia ferrarese si aprirà un nuovo anno scolastico all’insegna della precarietà”. Parola della Flc Cgil estense che, per avere chiarimenti sulla delicata situazione, lunedì 13 agosto incontrerà il dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Ferrara. 

Ma qual è la situazione a Ferrara? Per la scuola dell’infanzia 6 posti assegnati da concorso e 7 che rimangono a disposizione per i docenti inseriti nella graduatoria provinciale (Gae); per la scuola primaria 19 posti assegnati da concorso, esaurendo così la graduatoria e 34 a disposizione per la Gae provinciale. Questi posti saranno assegnati nei prossimi giorni dall’Ufficio Scolastico di Ferrara.

Per quel che riguarda il personale Ata (assistenti amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici) “al momento i numeri ci dicono che si procederà alla stabilizzazione di meno della metà del personale necessario – riferiscono i sindacalisti -, garantendo in questo modo solamente la ormai triste abitudine di iniziare l’ennesimo anno scolastico zoppicanti e in affanno”. 

“Le scuole hanno necessità di questo personale come dell’aria, per garantire funzionamento, sicurezza e sostegno alle situazioni dei ragazzi con disabilità – aggiunge l’organizzazione sindacale -. Senza contare che sono esaurite le graduatorie dei Dsga (direttore servizi generali amministrativi) di cui, nella sola provincia di Ferrara, risultano almeno 16 posti disponibili impossibili da coprire“.

“Da questo seppur sintetico quadro della situazione emerge come, in triste continuità con i precedenti governi, anche nella nostra provincia (così come in generale su tutto il territorio italiano) si aprirà un nuovo anno scolastico all’insegna della precarietà – critica la Flc Cgil –. Ancora una volta non si ha avuto il coraggio politico di superare la “supplentite” prendendo in mano la situazione della scuola e stabilizzando i posti liberi e vacanti che sempre e da sempre si rendono necessari”.

“Anzi, una volta di più, con il Decreto Dignità, si è percorso nuovamente il cammino di legiferare senza confrontarsi con chi nella scuola ci lavora” rincarano la dose i sindacalisti che rilevano come “unica nota positiva l’abrogazione del comma 131 della legge 107 che aveva introdotto il limite di 36 mesi alle supplenze di docenti e Ata.

“Soddisfatti per questo risultato, anche grazie alla battaglia, sia politica che giudiziaria, che in questi anni stiamo conducendo per la stabilizzazione, ma consci che ciò non basti, la Flc Cgil, dopo aver ripetutamente chiesto incontri al precedente governo – riporta il sindacato ferrarese -, ha ribadito e inviato immediatamente anche a questo governo la disponibilità all’apertura di un tavolo politico finalizzato alla stesura di un piano di assunzioni straordinario che permetta di assumere i lavoratori precari”.

“La scelta del governo è stata di procedere unilateralmente e così ottenendo anche il triste risultato, balzato anche alle cronache, del più grande licenziamento di massa nella pubblica amministrazione; parliamo dei diplomati magistrali, i quali vedranno addirittura trasformare i contratti divenuti di ruolo in questi anni, in contratti a termine. Insomma, nelle scuole dell’infanzia e nelle primarie si sommerà precariato su precariato. Come Flc Cgil ribadiamo la necessità di ascoltare le soluzioni di chi conosce la scuola perché ci lavora e ci vive.

In ultimo, “ribadiamo il grande problema dell’assenza di dirigenti scolastici: ben 14 istituti della provincia – si legge nella nota stampa diffusa dalla segretaria provinciale Hania Cattani – si trovano in situazione di reggenza, costringendo così altrettanti dirigenti a caricarsi sulle spalle un carico di lavoro e responsabilità fuori da ogni logica, soprattutto in un periodo storico complicato e fragile come questo”.

“In un momento in cui chi governa chiude i porti, la scuola non chiude le porte – punzecchia il sindacato – pertanto per affrontare con serietà la costruzione del futuro del Paese con i cittadini di domani, la Flc Cgil continua a chiedere con forza l’assunzione di tutto il personale necessario più uno, perché i percorsi di educazione, formazione ed inclusione delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi, chiedono responsabilità, affidabilità, professionalità, continuità e sicurezza anche per chi nella scuola ci lavora e ci vive”. 

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